L'immagine del Festival

Il pardo androgino di Ciaren e Sarah: storia di una locandina amata da tutti

L’idea alla base della creazione prevede il richiamo alle acque del lago e, quindi, l’uso del colore blu - Alla sua destra, l’animale simbolo della manifestazione locarnese ha una figura che riecheggia i temi sempre più attuali dell’inclusività e delle differenze di genere
© CdT
Mattia Sacchi
08.08.2023 06:00

ALocarno non mancano mai confronti e discussioni, talvolta polemici, su film e attori. Ma se c’è una cosa che quest’anno sembra aver messo davvero d’accordo tutti è il manifesto del Festival: un’immagine onirica, evocativa, in cui il Pardo si intreccia alla figura di una donna, con richiami alla tradizione pittorica inglese e alla optical art novecentesca. Un lavoro - frutto della creatività di Ciaren e Sarah Diante - scelto tra gli oltre mille giunti da tutto il mondo.

«Conoscevamo il Festival, ma non ci aspettavamo di respirare l’atmosfera che stiamo vivendo in questi giorni e soprattutto le manifestazioni di stima di chi ci riconosce - commenta i due artisti, coppia nel lavoro e nella vita - Per noi è stata una grande sorpresa, resa ancora più bella dalla presenza in ogni angolo della città della nostra locandina».

In qualche modo era scritto che Locarno sarebbe stato nel destino dei Dante: «Mio padre, di origini italiane, da giovane ha lavorato in città. Peraltro era pure un grande appassionato di cinema e mi ha trasmesso questa sua passione: è come se avessimo chiuso un cerchio». Per chiuderlo è servito non solo talento ma anche un pizzico di follia: «Ci erano state date delle indicazioni per il concorso, ma nel corso del processo creativo abbiamo capito che, per realizzare al meglio il nostro lavoro, avremmo dovuto uscire un po’ dal seminato e prenderci i nostri rischi. Per un colore in particolare…». Si parla, ovviamente, di quello che ormai potremmo chiamare il «blu pardo», il nuovo colore oltre ai tradizionali giallo e nero e contraddistinguono la manifestazione: «Avevamo bisogno di creare un contrasto per valorizzare i personaggi centrali, inserendo l’elemento dell’acqua che caratterizza il Verbano. Il risultato ci aveva convinti così tanto che abbiamo voluto proporlo comunque ai giudici convinti che, nel pieno spirito del Locarno Film Festival, avrebbero valutato la nostra opera senza pregiudizi e con una visione aperta. Inoltre all’hotel Belvedere, che ospita una collezione delle vecchie locandine, abbiamo scoperto che il blu spesso era presente nelle grafiche. Quindi si può dire che abbiamo celebrato un richiamo al passato: per ringraziarli di questa rivelazione, che ci ha fornito un’ottima giustificazione da usare con i giornalisti, oltre che per la gentilezza del personale, abbiamo pensato di omaggiarli con una locandina fatta apposta per loro, con l’hotel sullo sfondo».

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Ma oltre all’introduzione di un nuovo colore, a colpire sono soprattutto i due protagonisti dell’immagine: il Pardo e una figura dai tratti androgini: «Un personaggio coerente con la visione del Festival, che ha introdotto premi di genere neutri e affronta da anni i temi dell’inclusività e delle uguaglianze sociali - dice Sarah - E poi, proprio come nel cinema, un attore può calarsi nei ruoli più disparati. Abbiamo voluto fare la stessa cosa, creando una sensazione di magia e di pace».

Al di là del riscontro che si può ottenere durante la manifestazione, quanto può essere importante nella carriera di un designer una vittoria del genere? «Abbiamo aperto il nostro Little Park Studio quest’anno e quello di Locarno per noi è un successo incredibile. Non solo per la nostra presenza sui manifesti, ma anche per essere stati scelti da alcune delle persone più influenti del mondo della comunicazione come l’art director di Esquire Magazine Emanuele Amighetti, il regista Walter Fasano, il direttore di Jannuzzi Smith Michele Jannuzzi o il CEO di Swatch Art Peace Hotel Carlo Giordanetti. A questo proposito, è fantastico vedere che la nostra grafica è negli orologi di uno dei brand più conosciuti al mondo: questo è certamente un grande aiuto e uno stimolo a proseguire nel nostro percorso lavorativo con ancora più convinzione».

Ed evidentemente è il percorso giusto, dato che proprio recentemente la coppia ha vinto anche un altro importante riconoscimento: «Siamo stati premiato per il nostro design delle maglie della squadra femminile di rugby dell’Hartlepool Rovers: una grandissima soddisfazione! Ci godiamo questo momento con nostro figlio Luca, che sta vivendo a Locarno questa prima vacanza in famiglia: come potrete immaginare, saremo per sempre legati a questa città e questo Festival che ha creduto in noi».

 

 

 

 

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