Il remake di Biancaneve sta per arrivare al cinema, ma è già finito nel mirino delle critiche

La Disney non molla. Con il remake live-action di Biancaneve, che uscirà nelle sale nei prossimi giorni, l'azienda cercherà di far rivivere al pubblico il suo primo classico. Come già accaduto, di recente, con altri remake – uno fra tutti, quello della Sirenetta – anche questo film è finito nel mirino delle critiche. E già molto tempo fa.
Tutto, infatti, era iniziato già nel 2022. Anno in cui il film è finito sotto i riflettori nel momento in cui Peter Dinklage, star di Game of Thrones, nonché attore affetto da nanismo, aveva accusato la Disney per aver scelto di raccontare, nuovamente, «la storia di sette nani che vivono in una caverna», definendola «una decisione arretrata». A molti, tra l'altro, non è piaciuta la scelta di utilizzare nani generati al computer nel remake. Decisione che, tuttavia, Disney aveva riferito di aver preso «dopo aver consultato i membri della comunità dei nani» e che avrebbe «evitato di rafforzare gli stereotipi del film d'animazione originale».
Eppure, anche a ridosso dell'arrivo del film nelle sale cinematografiche, le critiche non si sono placate. Anzi: anche nel corso di questa settimana, altri attori affetti da nanismo hanno nuovamente criticato il remake, dichiarando che avrebbe voluto ricoprire volentieri il ruolo dei nani nel remake da Biancaneve. «Non c'era bisogno di usare la CGI. È stata una scelta assurda e in un certo senso discriminatoria», ha dichiarato al Daily Mail Choon Tan. «Non c'è nulla di sbagliato nel far interpretare a qualcuno affetto da nanismo il ruolo di un nano, in qualunque occasione».
Ma non è solo la questione dei sette nani ad aver scaldato gli animi. Molti, infatti, hanno criticato anche la scelta di Disney di far interpretare a Rachel Zegler, attrice latina, il personaggio di Biancaneve. Conosciuto per aver «la pelle candida come la neve». Una polemica simile a quella avvenuta, anni fa, per la scelta di far interpretare il personaggio della Sirenetta ad Halle Bailey, attrice afrodiscendente.
Altri ancora, come Peter Dinklage, non hanno apprezzato la scelta, perché considerata in netto contrasto con quella di voler mantenere i personaggi dei sette nani. «Siete progressisti in un certo senso, ma poi continuate a proporre quella storia arretrata di sette nani che vivono insieme in una caverna?», ha commentato, come anticipato, la star di Game of Thrones. La stessa attrice protagonista, inoltre, è stata sommersa di critiche anche per aver espresso, nel 2022, delle critiche sul film originale. «Il cartone animato originale è uscito nel 1937, ed è molto evidente. C'è una grande attenzione alla storia d'amore di Biancaneve con un ragazzo che la perseguita letteralmente. Strano! Quindi questa volta non l'abbiamo fatto», aveva commentato l'attrice. Etichettando la pellicola originale come un film «estremamemnte datato per quanto riguarda l'idea di donne che ricoprono ruoli di potere». Secondo altri ancora, è probabile che ci siano state tensioni anche sul set, legate al conflitto in Medio Oriente. Secondo le indiscrezioni, Zegler supporterebbe la Palestina, mentre Gal Gadot, attrice che intepreta la matrigna, Israele, dal momento che lei stessa è israeliana e ha prestato servizio nell'esercito del Paese per due anni. Si tratta tuttavia di voci, in parte smentite. Le due attrici, infatti, sono state viste insieme in diverse occasioni, anche di recente la scorsa settimana, in occasione degli Oscar.
Ciononostante, il film sta facendo discutere parecchio, ancor prima di essere visto. Non stupisce, quindi, che la première di Biancaneve si sia svolta in un contesto decisamente più «pacato» di quanto avviene, solitamente, per film di questo tipo. La prima europea del film si è infatti svolta mercoledì, in un castello remoto della Spagna, che si dice sia stato la fonte di ispirazione per quello del film del 1937. All'evento erano presenti gli attori protagonisti, tra cui, va da sé, Rachel Zegler. Ma l'attrice si è esibita davanti a una folla «relativamente piccola». La maggior parte dei media, infatti, non è stata invitata al castello.
Discorso simile per la première di Los Angeles, che anche in questo caso «sarà più piccola del solito» per un film di questa portata. Qui, le star dovrebbero solo posare per le fotografie e parlare con la troupe interna di Disney. Anche in questo caso, i giornalisti non sono stati invitati sul red carpet, e non avranno la possibilità di intervistare il cast e i produttori di Biancaneve che, al contrario, parteciperanno solo a «interviste selezionate».