Il toccante discorso di Demi Moore ai Golden Globes
Chi ha vinto, davvero, ai Golden Globes, i premi statunitensi riconosciuti annualmente ai migliori film e programmi televisivi della stagione? Molti addetti ai lavori non hanno dubbi: Demi Moore, miglior attrice in una commedia/musical grazie alla sua interpretazione di Elisabeth Sparkle in The Substance. Per l'attrice, si è trattato non solo del primo Globo in carriera (era stata nominata altre tre volte) ma, allargando il campo, del primo riconoscimento maggiore in assoluto.
Moore, visibilmente emozionata, una volta salita sul palco del Beverly Hilton, a Los Angeles, ha sfoderato uno dei migliori discorsi di accettazione della serata e, verosimilmente, degli ultimi anni. «Non me l'aspettavo proprio» ha esordito Moore. «Sono sotto shock in questo momento. Faccio questo lavoro da molto tempo, da oltre 45 anni, e questa è la prima volta che vinco qualcosa come attrice, ne sono grata».
Quindi, l'attrice si è lanciata in un discorso che ha abbracciato la vita in senso più ampio e ciò che ha vissuto a Hollywood. A cominciare dagli ostacoli superati. «Trent'anni fa, un produttore mi disse che ero un'attrice da popcorn» ha proseguito Moore, la voce rotta dall'emozione. «In quel momento, capii che potevo fare film di successo. Film che facevano un sacco di soldi, sì. Ma capii anche che non potevo essere riconosciuta come un'attrice vera, che non mi sarebbe stato permesso vincere premi come questo. E lo accettai, ci credetti pure». Moore, proprio per questi discorsi, ha pensato di abbandonare la carriera, di aver fatto «ciò che dovevo fare». All'improvviso, la svolta: «Quando ero al punto più basso, mi è arrivata sulla scrivania questa sceneggiatura magica, audace, coraggiosa, fuori dagli schemi, assolutamente folle, intitolata The Substance». E ancora: «L'universo mi ha detto: non hai finito. E sono così grata a Coralie Fargeat, regista e scrittrice, per avermi dato la fiducia necessaria per interpretare questa donna. A Margaret Qualley per essere l'altra metà di me di cui non avrei potuto fare a meno e per essersi presa cura di me».
Moore ha pure ringraziato il suo team, composto da persone che le sono rimaste vicine per oltre trent'anni, anche quando non credeva più in se stessa. Riferendosi al momento clou del suo ultimo film, quando Elisabeth si toglie il trucco, l'attrice ha dichiarato: «In quei momenti in cui non pensiamo di essere abbastanza intelligenti o abbastanza belle o abbastanza magre o abbastanza di successo o fondamentalmente non abbastanza, una donna mi ha detto: sappi che non sarai mai abbastanza, ma puoi sapere quanto vali se finalmente posi il metro». Perciò, ha chiosato, «oggi celebro questo premio come un segno della mia completezza e dell'amore che mi guida e per il dono di fare qualcosa che amo e di ricordarmi che appartengo a questo mondo».
Finito il suo discorso, molte colleghe e molti colleghi in sala avevano gli occhi lucidi. Moore ha ricevuto una standing ovation quando ha lasciato il palco. A conferma, al di là del premio, che stiamo parlando di una grande, grandissima attrice.