Ma quanti soldi aveva la famiglia di «Mamma ho perso l'aereo»?

Non è Natale senza i film di Natale. Da Una poltrona per due ai grandi classici per bambini, come Polar Express, la lista di pellicole da rivedere quando le feste fanno capolino è molto lunga. Ma c'è un titolo, in particolare, amatissimo da grandi e bambini, da generazioni e generazioni. Parliamo di Mamma ho perso l'aereo. Un film diventato ormai una tradizione nel periodo natalizio. Ogni anno, puntualmente, tantissime persone si riuniscono davanti alla televisione per seguire le vicissitudini del piccolo Kevin, dimenticato a casa dalla sua famiglia proprio durante le vacanze natalizie. E parlando della sua famiglia, c'è una domanda che da sempre attanaglia anche i fan più accaniti della pellicola: quanto erano ricchi i McCallister? Anche se si tratta di «fiction», il New York Times ha chiesto l'aiuto di diversi economisti per provare a risolvere l'arcano, e noi vi riportiamo quanto emerso dall'analisi.
La casa
Che i McCallister fossero ricchi lo si evince fin dai primi secondi della pellicola. La casa in cui abitano è enorme, curata, e ubicata in uno dei quartieri più ricchi di Chicago. Motivo che, guarda caso, porta i due ladri Harry Lime e Marv Merchants a fare razzia proprio nelle abitazioni della zona.
Ecco. Secondo gli economisti interpellati dal NYT, sono proprio questi gli elementi dai quali è possibile risalire all'effettivo patrimonio della famiglia di una delle commedie natalizie più amate. La casa dei McCallister, infatti, costituirebbe il «miglior indizio» per rispondere alle curiosità degli spettatori. All'inizio del film, Harry spiega a Marv che quell'abitazione è «l'obiettivo principale» del quartiere, dal momento che al suo interno dovrebbero esserci videoregistratori, stereo e gioielli preziosi. Curiosamente, però, Eve Cauley, arredatrice del film, ha dichiarato di aver scelto dei mobili «maestosi e raffinati», ma non eccessivamente costosi, e di essersi ispirata ai dipinti di Norman Rockwell e alle vecchie cartoline di Natale per l'utilizzo dei colori rosso, verde e oro.
Tuttavia, la ricchezza della casa si riconosce anche dall'esterno: si tratta infatti di un'abitazione al 671 della Lincoln Avenue, nel sobborgo di Winnetka, a Chicago. Uno dei quartieri più costosi degli Stati Uniti anche oggi, secondo Realtor.com. Esplorando i suoi interni, scopriamo che sia Kevin che i suoi quattro fratelli possedevano una stanza privata, e che c'era diverso spazio anche per gli ospiti. Parliamo, insomma, di una casa molto grande. Casa che, nel 1990 - anno in cui è stata girata la pellicola - era accessibile solamente all'1% delle famiglie più ricche di Chicago. E le cose non sarebbero cambiate neppure oggi, quasi 34 anni dopo, secondo la Federal Reserve Bank della città.
In parole semplici gli economisti sostengono che più di trent'anni fa un'abitazione di questo tipo sarebbe stata accessibile a una famiglia con un reddito di 305.000 dollari, che non avrebbe potuto pagare una rata del mutuo superiore al 30% del reddito stesso. Nel 2022, si parla invece di circa 730.000 dollari. A metà dello scorso anno, una casa simile sarebbe costata infatti 2,4 milioni di dollari. Più di due milioni di franchi, insomma. Una somma accessibile solo, come detto, all'1% delle famiglie di Chicago.
Il lavoro
Ma che lavoro farebbero i coniugi McCallister, per potersi permettere una villa come questa? Secondo quanto si legge su diversi forum online, Kate McCallister potrebbe essere una stilista. Ipotesi avanzata dalla presenza di numerosi manichini all'interno dell'abitazione, gli stessi con i quali Kevin prova a ingannare i ladri, facendo credere loro di non essere solo in casa. Todd Strasser, che ha scritto la versione romanzata della pellicola, ha dichiarato di essersi affidato a questa narrazione e di aver descritto Peter, il padre di Kevin, come un uomo d'affari, perché «era la scelta più sicura». Secondo altre teorie, invece, l'uomo sarebbe stato coinvolto nella criminalità organizzata, e proprio per questo motivo la sua abitazione sarebbe stata di mira per vendetta.
A suggerire che i McCallister fossero ricchi ci sono però anche altri indizi, tra cui i vestiti che indossano e i taxi che noleggiano per andare verso l'aeroporto. Anche se, agli occhi più attenti, non sarà sfuggita qualche incongruenza. Nel tentativo di trovare un biglietto per tornare a casa, Kate cerca infatti di corrompere due anziani offrendo loro gioielli e contanti, lasciando però intendere che il suo Rolex potrebbe essere falso. Il che farebbe pensare che la famiglia non sia realmente così ricca come appare, o ci sia qualcosa di nascosto. Teoria che sposerebbe, almeno in parte, quella di un presunto coinvolgimento nella criminalità organizzata.
I biglietti aerei e lo zio Rob
E i voli? I più attenti si saranno accorti che, come rivela proprio Kate all'inizio del film, a pagare i biglietti aerei è stato in realtà il fratello della donna. Lo zio Rob. Il più ricco, con ogni probabilità, dell'intera famiglia. Lo zio vive infatti a Parigi, in un appartamento con vista sulla Torre Eiffel così grande da poter ospitare 15 membri della sua famiglia. Ma dati a supporto di questa teoria, tuttavia, si trovano soprattutto nel sequel «Mamma ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York». E nell'analisi del Times, è stato preso in esame solamente il primo film.
Tuttavia, ciò che è certo, è che chiunque abbia pagato i biglietti aerei avrebbe dovuto pagare una somma pari a 50.000 franchi attuali. Gli adulti, oltretutto, viaggiavano in prima classe. Si parla, quindi, di oltre 10.000 franchi a biglietto. Mentre per quelli dei ragazzi, in classe Economy, si sarebbero dovuti aggirare «solo» sui 1.000 franchi a testa.