Cinema

Sì, il Locarno Film Festival vuole ruggire a luglio

Il Consiglio di amministrazione ha comunicato alla Città l'intenzione di approfondire l'ipotesi di anticipare la manifestazione a partire dal 2027 – Brunschwig: «Le nostre ambizioni dovranno avere solide radici locali»
© CdT/Gabriele Putzu
Paolo Galli
18.12.2024 06:00

«È un problema da affrontare senza alcuna drammatizzazione. Stiamo preparando un documento che spieghi quali possano essere per noi i vantaggi di un’anticipazione di qualche settimana. La decisione finale sarà comunque il risultato di un confronto con l’economia turistica, con l’economia tout court, con la popolazione, con il pubblico. Insomma, non faremo da soli». Aveva risposto così, a una nostra precisa domanda, il vice-presidente del CdA del Locarno Film Festival, Luigi Pedrazzini, lo scorso 4 ottobre. Allora, in occasione dell’assemblea straordinaria convocata a Palazzo Marcacci, i temi sul tavolo erano stati altri - in particolare si era parlato dell’ingresso nel CdA del produttore Roberto Cicutto e dell’ex direttore generale della SSR Gilles Marchand -, ma lo spostamento della kermesse a luglio aleggiava comunque tra i presenti. Come una sorta di fantasma, un’idea che si poteva quasi toccare. E che ora si avvicina, un passo alla volta, alla concretizzazione. Per gradi, sentendo tutte le parti in causa, proprio come promesso da Pedrazzini. Ecco allora che lo stesso Consiglio di amministrazione ha comunicato di aver avviato una consultazione proprio per il cambio di date a partire dall’ottantesima edizione, quindi dal 2027.

Le «grandi sfide» del settore

La prima a parlare era stata, naturalmente, Maja Hoffmann, in un’intervista al SonntagsBlick. «Nulla è scolpito nella pietra, valuteremo tutto», aveva detto. «Posso anche immaginare un cambiamento di date». Neppure era iniziata la 77. edizione, che già si guardava oltre. D’altronde la presidente del LFF non ha mai dato l’idea di volersi fermare al presente, men che meno al passato, a chissà quale tradizione. Nulla è scolpito nella pietra. Ed eccoci, eccoci al documento inviatoci dal CdA, che fa riferimento a una riunione tenutasi lo scorso 2 dicembre. Ebbene, si dice chiaramente come il LFF abbia comunicato alla Città di Locarno «l’intenzione di approfondire l’ipotesi di anticipare la manifestazione alla seconda metà del mese di luglio a partire dal 2027, anno in cui ricorrerà l’80. anniversario del Festival». Cifra tonda, giusto cambiare qualcosa. Questo il senso. Ecco, comunque, fissato il termine per la svolta. Il comunicato va oltre e approfondisce: «Nel contesto delle profonde trasformazioni che sta attraversando l’industria cinematografica negli ultimi anni, il cambiamento delle date appare necessario affinché il Festival possa affrontare al meglio le grandi sfide che interessano l’intero settore dell’audiovisivo. La capacità di soddisfare le aspettative del pubblico e di attirare professionisti, nomi di punta e grandi produzioni cinematografiche sarebbe così garantita e ulteriormente valorizzata, rafforzando il ruolo di Locarno come piattaforma di lancio fondamentale per il cinema internazionale». Insomma, affiorano qui tanti elementi. Si parla di «grandi sfide del settore», ma anche della necessità di poter attirare i «nomi di punta» e le «grandi produzioni cinematografiche». La parola più interessante è quel «garantita». Una garanzia di crescita per un festival che lì dove si trova, evidentemente, inizia a sentirsi troppo stretto. Ora è a caccia di nuovi spazi, di una maggiore attrattività.

Ora si attendono le reazioni

Il comunicato entra nel merito della consultazione. «Informando la Città di Locarno delle riflessioni in corso, il Festival ha inoltre espresso la volontà di promuovere un processo di dialogo e coinvolgimento delle autorità pubbliche federali, cantonali e regionali, così come degli enti interessati, dei partner e dei principali attori locali della cultura, dell’economia e della società. La discussione includerà anche la comunità dei festival di cinema internazionali, che sarà consultata per il tramite della Federazione internazionale delle associazioni di produzione cinematografica (FIAPF), l’organizzazione che regolamenta lo svolgimento delle principali rassegne cinematografiche su scala mondiale». L’obiettivo - e lo si dice chiaramente - è di giungere a una decisione in grado di offrire «le migliori condizioni per il sostegno di cui il Festival necessita per continuare a essere un evento culturale internazionalmente riconosciuto e apprezzato, a sostegno del territorio che lo ospita, del cinema e dalla sua industria». E poi la conclusione, epica, con un gusto di scrittura cinematografica: «Come accade dal 1946». Resta ora da capire quali saranno le reazioni della piazza. Il sindaco Nicola Pini, lo scorso mese di agosto, di fronte all’ipotesi, si era limitato a un laconico commento: «Come Città di Locarno attendiamo, se del caso, le riflessioni e gli argomenti del Festival, perché di richieste ufficiali non ne sono ancora giunte». Ora le cose cambiano. E poi diceva: «Di certo, così come per ogni cosa, valuteremo pro e contro dei vari scenari, ritenuto che l’equazione dovrà tenere conto dello sviluppo del Festival, ma anche del contesto e degli attori che lo accolgono e lo frequentano, così come delle varie manifestazioni che si svolgono nella regione durante l’estate». Il riferimento era a Moon & Stars. Massimo Perucchi, presidente degli albergatori del Sopraceneri, su questo punto era stato molto netto: «I due eventi devono continuare a convivere», aveva affermato, trovando rispondenza anche presso l’OTR Lago Maggiore e valli, visto che il direttore Fabio Bonetti aveva spiegato: «Il turismo del Locarnese si basa su precisi equilibri che si sono creati nel tempo: offerta turistica, ma anche grandi manifestazioni ed eventi». A Maja Hoffmann spetterà ora il compito di convincere tutti.

Brunschwig: «Le nostre ambizioni dovranno avere solide radici locali»

Così, circa l'eventualità di anticipare il Festival a luglio e il rischio di sovrapporsi con altri eventi, in primis Moon&Stars, l'amministratore delegato del Locarno Film Festival, Raphaël Brunschwig: «Da quest’estate abbiamo avuto modo di parlare informalmente con i nostri partner locali, regionali e nazionali, incluso il team di Moon&Stars. In generale abbiamo percepito comprensione per le ragioni che hanno portato alle nostre riflessioni, che ora mettiamo sul tavolo, apertamente, pronti a un dialogo più strutturato con tutte le parti coinvolte e consapevoli che anche in futuro le nostre ambizioni di crescita a livello internazionale dovranno avere solide radici locali».
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