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Compagnia Finzi Pasca, creatori di leggerezza

Daniele Finzi Pasca ci parla del suo nuovo spettacolo «Nuda» che mercoledì 27 ottobre debutta al LAC di Lugano in prima mondiale
© Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
Red. Online
25.10.2021 17:45

Nella scheda di presentazione viene definito «uno spettacolo denso di mistero e stupore, dove profondità e abissi sono in continuo dialogo con un mondo leggero e luminoso, fatto di piani che si sovrappongono e giocano tra loro». Il suo creatore, Daniele Finzi Pasca, parla invece di «un gigantesco sogno ad occhi aperti, a volte giocato con semplicità, a volte con immagini sorprendenti: uno spettacolo nel quale tutto vola e che trasmette serenità». È Nuda, la nuova creazione della Compagnia Finzi Pasca, che debutterà in prima mondiale mercoledì 27 ottobre, alle 20.30, al LAC di Lugano, dove rimarrà in scena fino al 3 novembre.

Alcuni momenti dello spettacolo immortalati durante le prove. © Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
Alcuni momenti dello spettacolo immortalati durante le prove. © Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca

«Nuda è una storia eccentrica, un po’ stralunata», spiega Daniele Finzi Pasca raggiunto in Toscana, a Pontedera, dove la compagina sta ultimando i preparativi dello spettacolo. «Ci sono due gemelle, una delle quali racconta la sua vita e il rapporto con l’altra: una cosa che succede un po’ in tutte le famiglie nelle cui dinamiche capita sovente di avere qualcuno che si percepisce più amato, più riverito, più talentuoso. In questo caso però la sorella della protagonista è addirittura una santa: è nata in un modo miracoloso, da viva è centro di pellegrinazioni, rimane dormiente nel suo letto dieci anni... E per la gemella è un’avventura vivere vicino a questa figura che ama ma che un pochino le sta scomoda».
Nuda, tratto da un romanzo scritto dallo stesso Daniele Finzi Pasca una decina di anni fa, segna il ritorno a una sorta di «normalità produttiva» della sua Compagnia dopo un biennio non semplice durante il quale, tuttavia, «la macchina non si è mai fermata, in qualche modo abbiamo continuato a lavorare, pur ad intermittenza», come conferma il regista. «Una situazione complicata tutt’altro che conclusasi: eravamo in Russia in tournée ma quello che sta succedendo nel Paese, dove è in corso una nuova ondata pandemica violentissima, ci ha nuovamente costretto a fermarci. Anche a Shanghai il Prokofiev che doveva andare in scena in questi giorni dopo essere stato spostato di un anno è stato di nuovo rimandato... Quindi tante cose sono ancora un po’ traballanti. È vero che, in mezzo a tutto, noi siamo riusciti lo scorso anno a produrre Luna Park, i cui diritti sono stati presi dal Diaghilev Festival di S. Pietroburgo, dove da due mesi è in cartellone in un’edizione russa, e che siamo riusciti ad aprire la nuova stagione del Teatro d’Opera di Amburgo. Però stiamo ancora lavorando a un terzo della nostra capacità: all’interno del corpo degli attori della compagnia ce ne sono alcuni che non vedo da marzo 2020. Viviamo dunque una situazione molto, molto strana. Però la macchina ritornerà a essere davvero in funzione quando riusciremo ad avere tutti i membri della compagnia di nuovo riuniti. E non è ancora il caso».

L’ideatore e regista Daniele Finzi Pasca. © Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
L’ideatore e regista Daniele Finzi Pasca. © Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
«Un gigantesco sogno ad occhi aperti con immagini sorprendenti»

In Ticino, per quanto piccolo, le cose per la Compagnia Finzi Pasca vanno tuttavia meglio: negli scorsi giorni è infatti tornata al Teatro Sociale di Bellinzona con Bianco su Bianco e ora c’è questo nuovo lavoro al LAC. «Le produzioni che hanno delle dimensioni grandi sono state quelle più penalizzate», spiega Daniele. «E credo infatti che le compagnie nel mondo del teatro che hanno avuto più difficoltà sono le grandi strutture, dove c’è un grado di complessità diverso dal portare in giro Bianco su Bianco o Icaro. Bianco su Bianco, in particolare, lo abbiamo appena riproposto in virtù del grande affetto che abbiamo nei confronti del Teatro di Bellinzona e della sua direzione, per il garbo, la grande gentilezza dimostrata a noi ma anche ad altri artisti ticinesi. E quindi è stato bello tornare lì provenendo da Vladivostock (dove ci siamo esibiti a fianco di grandi compagnie mondiali: c’era la Cina, il Giappone, c’erano i grandi maestri del teatro russo...) e prima di portare lo spettacolo a Roma. Ecco, una cosa che sta accadendo è che ci stiamo molto aprendo verso l’Italia. Nuda, infatti, è coprodotto dal LAC con due centri di produzione italiani tra cui quello di Firenze - uno dei più prestigiosi della Penisola - unitamente al Chekhov International Theatre Festival e al TKM Théâtre Kléber-Méleau di Renens. Ci sono insomma tanti amici e tante grosse entità teatrali concentrate attorno a questa nuova creazione che credo sarà una delle più trasognate della nostra storia, in grado di trasmettere quella leggerezza di cui tutti noi abbiamo bisogno in questo periodo».

© Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca
© Viviana Cangialosi - Compagnia Finzi Pasca

«Ciò che è accaduto in questo ultimo anno e mezzo ha inacidito le relazioni sociali», continua Daniele Finzi Pasca. «E noi artisti dobbiamo rispondere a questa situazione creando leggerezza. Personalmente ho infatti sempre pensato, forse perché sono un clown alla base, che dove c’è dramma, bisogna rispondere non intrattenendo - perché se uno è in uno stato di dolore non puoi intrattenerlo, e non puoi neppure andare a indagare nel suo dramma - bensì in un modo totalmente differente. Devi trovare un modo per far “nevicare” sull’accaduto in modo tale che le cose possano riposare, acquietarsi così da permettere a chi ha vissuto dei drammi, di vedere intorno con maggior serenità individuando come si possa tornare tutti quanti ad aiutarci. Non è sicuramente parlando di ciò che sta succedendo che credo si risolvano le cose. Purtroppo, temo che tanti andranno invece a incocciare lì a parlare di dramma. E non credo che sia necessariamente una buona medicina. Noi dobbiamo essere un po’ come il mio osteopata che quando gli dico che ho male alle lombari, lui di solito inizia a toccarmi da tutt’altra parte... Per poi arrivare a risolvere il mio problema. Ecco credo che questa sia la strategia: creare buone energie. Ed è quello che proveremo a fare anche con Nuda».

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