Cinema

Con «Luca» la Disney scopre le Cinque Terre

Presentato in anteprima mondiale a Genova l’atteso film d’animazione di Enrico Casarosa – Un divertente e agile racconto che parla di amicizia, del coraggio di inseguire le proprie ambizioni, di integrazione e della capacità di accettare sé stessi
Lo spirito dei borghi liguri e degli abitanti che li vivono è ben raccontato in «Luca» (Foto Pixar)
Mattia Sacchi
15.06.2021 06:00

Riaprono (finalmente) le sale cinematografiche e, per celebrare questo assaggio di normalità, la Disney Pixar ritorna con il film meno... disneiano della sua storia. Luca è infatti un film di animazione la cui narrazione e stile grafico sono palesemente ispirati ai lavori di Hayao Miyazaki e del suo Studio Ghibli, cosa peraltro mai nascosta dal regista Enrico Casarosa, neppure a margine dell’anteprima mondiale di domenica sera a Genova.

Un film di formazione, nel pieno spirito del suo mentore giapponese, che scorre leggero come una favola ma con la capacità di affrontare molti temi: dall’amicizia al coraggio di inseguire le proprie ambizioni, dall’integrazione alla capacità di accettare sé stessi. Luca infatti è un mostro marino che si affaccia a un mondo dove in realtà i veri mostri sono coloro che si dimostrano incapaci di accettare il diverso. Un mondo chiuso nelle proprie certezze, così convinto di essere nel giusto da non voler in nessun modo alterare l’equilibrio della piccola ma sicura comunità, che vive serena nella sua «beata» ignoranza. In un contesto simile la paura di sentirsi esclusi è troppo forte, tanto da voler rinnegare la propria identità. Ma sarà la conoscenza, in ogni sua sfaccettatura, a cambiare il corso della storia... E i cambiamenti sono la grande forza del lungometraggio che è riuscito a caratterizzare ogni singolo personaggio, anche quelli secondari, i quali vivono il loro personale percorso di accettazione degli altri e di loro stessi. In questo modo il film, al netto di una certa ricerca del politically correct, riesce quindi a non essere banale e a dare diversi livelli di interpretazione allo spettatore.

Il regista di «Luca»  Enrico Casarosa. (Foto Pixar)
Il regista di «Luca» Enrico Casarosa. (Foto Pixar)

Le trenette al pesto
In sala si ride, soprattutto grazie ad alcuni personaggi destinati a diventare cult nell’universo Disney e ci si commuove. Emozioni genuine e spontanee come quella di vedere un film di questa portata ambientato in un piccolo comune delle Cinque Terre in Liguria, sbocco sul mare di tanti ticinesi che riassaporeranno molti ricordi delle loro vacanze. Tra i tanti, la liturgia della tradizionale preparazione delle trenette al pesto con tanto di fagiolini e pesto: un dettaglio sorprendente per gli «integralisti» della cucina regionale. D’altronde il regista Casarosa è genovese e ci teneva a rappresentare al meglio la sua terra, come ha spiegato al Corriere del Ticino: «Sono andato via da Genova che ero un ragazzo, tornare oggi con un film Disney Pixar diretto da me sulla mia terra è qualcosa che mai avrei immaginato. Per realizzare questo film ci sono voluti ben 5 anni. Un viaggio così lungo è stato come una navigazione in mare: incontri tante tempeste, tante persone salgono a bordo ma sono tante anche quelle che sbarcano e a cui dici addio. Ma alla fine siamo riusciti a vedere la terra e quel momento è stato impagabile. E, per un viaggio del genere, dovevo rendere onore nel miglior modo possibile ai luoghi della mia infanzia».

Buoni sentimenti e nobili scopi
Ci è riuscito? Quasi, sarebbe da dire. Se lo spirito dei borghi liguri e degli abitanti che li vivono è ben raccontato, alcuni cliché italiani appaiono forse eccessivi. Ma a risultare davvero insopportabili sono alcune scene che sembrano più uno spot alla Vespa che sequenze funzionali al film. Va bene il cosiddetto «product placement», ormai necessario per la realizzazione di produzioni costose, ma forse qui si è esagerato. Tanto che nei primi 20 minuti l’impressione è quella di un’occasione persa per il primo film davvero italiano di Disney Pixar. Che però, fortunatamente, si riprende e regala unfilm che forse non verrà ricordato come il capolavoro dell’anno, ma che regala un’ora e mezza di divertimento puro e di un buoni sentimenti. Come buona, per non dire eccezionale, è stata la finalità dell’evento genovese, realizzato in una sala dell’Acquario di Genova adibita per l’occasione a cinema. «Come se la location non fosse già abbastanza esclusiva di suo – spiega Casarosa – sono orgoglioso che le donazioni per assistere all’evento andranno a Medicinema Italia Onlus e ai suoi progetti di cineterapia: ho avuto la possibilità di conoscere alcuni giovani pazienti e questo mi ha fatto pensare che a volte alcuni di loro sono visti un po’ come i «mostri marini» del film. Invece sono persone straordinarie, con sogni e ambizioni proprio come Luca e Alberto: possiamo essere tutti delle Giulia e aiutarli sostenendo Medicinema!» Maggiori informazioni sul progetto di cineterapia sul sito www.medicinema-italia.org/Luca/