«Conclave» e «The Brutalist» grandi vincitori dei Bafta
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Il thriller papale «Conclave» e il monumentale «The Brutalist» hanno dominato i Bafta, i premi cinematografici britannici, a due settimane dagli Oscar, vincendo ciascuno quattro trofei, mentre «Emilia Pérez» del francese Jacques Audiard, al centro delle recenti polemiche, ne ha collezionati due, uno per la miglior attrice non protagonista, Zoe Saldana, e l'altro come miglior film in lingua non inglese. La pellicola è un affresco musicale sulla transizione di genere di un trafficante di droga messicano.
«Conclave», diretto dal regista austriaco, che ha anche la nazionalità svizzera, Edward Berger, è stato incoronato miglior film, mentre «The Brutalist» ha vinto nelle categorie miglior regista per Brady Corbet e miglior attore per Adrien Brody che interpreta un architetto sopravvissuto alla Shoah.
Migliore attrice per il suo ruolo di spogliarellista in «Anora», un thriller newyorkese del regista Sean Baker è stata Mikey Madison, 25 anni. Nulla invece per la favorita Demi Moore.
Il corto di fine studi «Rock, paper, scissors» del tedesco Franz Böhm è stato decretato miglior cortometraggio britannico («Best British Short Film»). In esso vi è anche uno zampino elvetico: il montaggio è infatti stato effettuato dalla svizzera Carmela Schönenberger, che ha studiato alla National Film and Television School in Inghilterra (MA Editing).
La cerimonia si è svolta quest'anno in assenza del principe William, presidente onorario dei Bafta, e di sua moglie Kate.