Il personaggio

David Lynch, un enigma lungo 75 anni

Il grande regista americano li festeggia mercoledì prossimo
David Lynch ha ricevuto un Oscar alla carriera nel 2019.
Antonio Mariotti
16.01.2021 15:33

Qual è il regista che l’immenso e folle Stanley Kubrick definì «il più grande» dopo aver visto il suo primo visionario film Eraserhead? Colui che trent’anni fa rivoluzionò il mondo delle serie televisive con i piccoli grandi misteri degli abitanti di Twin Peaks? Che fallì pesantemente l’esperienza dell’adattamento di una pietra miliare della letteratura fantascientifica come Dune, risollevandosi poi con un’opera da brividi come Blue Velvet? Che ha voluto mischiare indissolubilmente arte e vita fin da giovanissimo e che a 21 anni, forse sotto l’effetto di droghe, ebbe un’allucinazione davanti a un suo dipinto che l’ha spinto a dedicarsi «alle immagini in movimento ma con la musica»? E che prima di abbandonare - si spera temporaneamente - il cinema ha girato due film tanto enigmatici e disturbanti come Mulholland Drive e Inland Empire, capaci di mettere in crisi anche i più fedeli tra i suoi fan? La risposta a queste domande è una sola: David Lynch, nato a Missoula (Montana) che mercoledì prossimo, 20 gennaio, festeggerà 75 anni. A questo personaggio multiforme e instancabile - non ha mai abbandonato la pittura ed è anche fotografo, musicista, scultore e attore (in Twin Peaks veste i panni dell’ispettore dell’FBI Gordon Cole) - non si può che augurare una lunga, lunghissima vita, certi che non ne sprecherà nemmeno un minuto. E se qualcuno rimarrà perplesso davanti a una sua opera, non sarà certo lui a spiegargliela. Un enigma rimane tale anche a 75 anni.

Apprendisti lynchiani

Per avvicinare in maniera «soft» l’opera di David Lynch si può guardarsi il bel documentario David Lynch: The Art Life, realizzato nel 2016 da Jon Nguyen e disponibile in Dvd e su diverse piattaforme. Un racconto dettagliato della sua vita, arricchito da molti documenti d’archivio, da parte dello stesso Lynch che s’interrompe però sul più bello, ovvero quando entra nel mondo del cinema «vero». Altrimenti ci si può gustare il suo film del 1999 Una storia vera (The Straight Story). Un «placido» road movire nel suo insieme, ma nei dettagli la vicenda del 73.enne Alvin Straight - che viaggia per centinaia di miglia a bordo di un trattorino tagliaerba per andare a ritrovare il fratello - contiene delle fulgide perle lynchiane.