Dolce&Gabbana annulla la sfilata di Shanghai dopo le accuse di razzismo

Insulti ai cinesi dal profilo Instagram della casa di moda - Stefano Gabbana: "Siamo stati hackerati, non siamo stati noi"
Un fermo immagine di uno dei video incriminati
Red. Online
21.11.2018 15:54

SHANGHAI - Il battito delle ali di una farfalla sui social network può influire sul percorso di un uragano in Cina. Vittima di questo 'butterfly effect' tra realtà virtuale e mondo reale sarebbe il marchio Dolce&Gabbana, che si è ritrovato a dover annullare la sfilata prevista oggi a Shangai (si trattava del più grande evento mai organizzato dalla casa di moda, con 1.500 invitati, 500 look, 400 modelle e modelli, un'ora di sfilata, musicisti, performer e ballerini) perché accusato di razzismo nei confronti del popolo cinese. 

Al centro dello scandalo vi è un presunto scambio di opinioni su Instagram - la cui veridicità resta da accertare - tra Stefano Gabbana e una ragazza residente a Londra, tale Micaela Tranova, che ha accusato, con un messaggio privato, lo stilista di razzismo per gli spot di lancio dell'evento. In particolare alcuni di questi, in modo ironico, riportavano una ragazza cinese intenta a mangiare pizza, spaghetti e un cannolo siciliano, con le bacchette.

La risposta ai commenti della ragazza, provenienti dall'account dello stilista, irriverenti e farciti di insulti nei confronti della Cina e della sua cultura, hanno presto fatto il giro del mondo. Non è poi tardata la smentita riguardo alla paternità di quelle frasi: dopo aver rimosso i commenti in questione, Stefano Gabbana ha infatti pubblicato un post nel quale afferma di non essere stato lui a pubblicare quei commenti e anche sul profilo della casa di moda è apparsa un'immagine nella quale l'azienda si scusa per quanto accaduto, affermando di essere vittima degli hacker e che gli avvocati dell'impresa sono al lavoro per capire quanto accaduto.

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