Cent'anni fa

Dopo il vaiuolo ecco spuntare il pericolo dell'idrofobia

Le notizie del 2 marzo 1923
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
02.03.2023 06:00

La questione dei cani
Dopo il vaiuolo abbiamo ora anche la idrofobia; già nello scorso anno nella Provincia di Milano si era verificata una impressionante recrudescenza di casi di idrofobia; le autorità provinciali milanesi, preoccupate del forte numero di persone morsicate da cani idrofobi, avevano preso deliberazioni energiche; uccisione di tutti i cani randagi, di quelli sospetti e obbligo per gli altri della museruola e del guinzaglio, comminando pene severissime per i trasgressori della ordinanza e istituendo un apposito servizio di sorveglianza. Questa specie di epidemia si è ora propagata anche da noi; nel Sopraceneri si sono avuti casi di persone morsicate da cani randagi. Il Consiglio di Stato, giustamente preoccupato della cosa, ha emanato delle severe disposizioni che abbiamo pubblicato nel numero di ieri; ma le misure del Consiglio di Stato resteranno lettera morta e il pericolo pubblico permarrà e forse anche si aggraverà se le autorità cantonali di polizia e quelle municipali non provvederanno a farle eseguire col massimo rigore.

Qui a Lugano, per esempio, pur dopo la pubblicazione di una risoluzione municipale che impone l’obbligo della museruola, abbiamo visto scorrazzare liberamente per la città cani senza museruola, senza guinzaglio e senza padrone.

Ora si domanda a chi tocca fare rispettare una decisione governativa e municipale presa per la tutela della salute pubblica? Ed allora perchè questi non fanno il loro dovere? E a chi il pubblico deve chiedere l’applicazione dell’ordinanza che fa obbligo della museruola? Il Governo, si osserva, incassa tutte le tasse sui cani; in questo caso eccezionale il Governo avrebbe l’obbligo di devolvere una parte di questo introito per la lotta che i Comuni devono intraprendere contro il pericolo della idrofobia; nei comuni si devono nominare degli incaricati speciali per la sorveglianza sui cani; non si può pretendere che i pochi gendarmi di cui dispongono i Distretti bastino alla bisogna; nei grandi centri si deve ricorrere all’accalappiacani.

Ci sembra che il Consiglio di Stato dovrebbe prendere in esame la questione di un sussidio ai comuni dei Distretti «serrati» per la lotta contro il pericolo della idrofobia. I Comuni interessati potrebbero mettersi d’accordo per una azione comune presso il Consiglio di Stato. Pertanto, però, ogni comune, e noi ora parliamo ora per il Comune di Lugano, deve provvedere perchè l’ordinanza emanata in difesa della salute pubblica venga rigorosamente applicata. Un paio di esempi serviranno a persuadere certi padroni di cani che sembrano prendere le cose molto alla leggera, che la pelle del prossimo merita perlomeno gli stessi riguardi della pelle di un cane.

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