È mistero intorno alla morte di Prince

NEW YORK - Addio Prince. Il corpo della popstar è stato trovato senza vita di prima mattina nella sua dimora di Pasley Park, alla periferia di Minneapolis, in Minnesota. Il cadavere era in uno degli ascensori di Chanhassen, dove si trovano gli studios in cui il cantante registrava.
La notizia delle auto della polizia e delle ambulanze davanti al comprensorio di lusso dove l'artista viveva hanno fatto immediatamente il giro del web e dei social media. All'inizio si parlava della presenza un cadavere, ma senza che le autorità lo identificassero.
Ancora un po' di speranza per i fan di tutto il mondo. Poi la conferma di quello che tutti temevano, data dall'agente di Prince, Yvette Noel-Schure: "È con grande tristezza che confermo il decesso del leggendario e iconico Prince Rogers Nelson, all'età di 57 anni".
E attorno all'improvvisa scomparsa è giallo. Un alone di mistero alimentato dal fatto che nessun dettaglio è finora trapelato sulle cause del decesso. Si sa solo che appena trovato il corpo nell'ascensore si è tentato un ultimo disperato tentativo di rianimazione. Ma senza successo. La polizia ora indaga. E si comincia a scandagliare con maggiore attenzione negli ultimi giorni di vita dell'artista, che in più di un'occasione aveva lamentato di non sentirsi molto bene. Non a caso qualche settimana fa aveva cancellato un concerto ad Atlanta. E lo scorso 15 aprile era stato anche colpito da un malore che aveva costretto il jet privato su cui era a bordo ad un atterraggio di emergenza in Illinois. "Solo una banale influenza", si era detto. E il giorno dopo Prince di nuovo sul palco, per un concerto, come nei programmi. Nulla, almeno all'esterno, sembrava lasciar presagire la tragedia.
Il dolore di amici, conoscenti e di tutti gli ammiratori sparsi per il globo ha inondato nel giro di poche ore tutti i social media. Su Twitter un lunghissimo elenco di cinguettii per l'ultimo saluto a un vero e proprio "eroe" del pop-rock anni '80, autore di brani come 'Purple Rain' entrati i diritto nel tempio dei classici senza tempo. Da Spike Lee a Naomi Campbell, da Kate Perry e a Billy Idol, passando per Robbie Williams, un tributo infinito all'artista vincitore di sette Grammy Awards e di un Oscar per la miglior canzone, 'Purple Rain' appunto.
Intanto una folla di curiosi e di fan si è ritrovata davanti a Pasley Park per testimoniare il proprio affetto per l'artista.
UN'ICONA POP
Da oltre trent'anni uno dei più talentuosi, prolifici e ingovernabili artisti della musica mondiale: questo è stato Prince Rogers Nelson, in arte Prince.
Cantante, musicista, attore, regista e produttore, il genietto di Minneapolis dalla fine degli anni Settanta ha frequentato e sapientemente mixato i più svariati generi musicali: dal soul al funk, passando con disinvoltura al jazz, al pop e al rock psichedelico, conquistandosi una folta schiera di fedelissimi fan che seguono ossessivamente le sue gesta, impegni e intemperanze.
Un talento omaggiato niente di meno che da Miles Davis, che con Prince ha collaborato in diversi momenti, paragonandolo a Duke Ellington (e facendo infuriare Wynton Marsalis). Da For You, album di debutto del 1978, Prince ha sempre attirato l'attenzione dei fan e dei media: come quando nel 1987 pubblicò The Black Album, il cui autore doveva restare ignoto ma che, poco prima dell'uscita, fu ritirato e le sue copie mandate al macero. Non si è mai capito se Prince non fosse soddisfatto del risultato, se fosse rimasto infastidito della fuga di notizie riguardo alla titolarità dell'opera o se fosse stato snobbato dalla Warner Bros. Comunque alla fine il cd usci, ma nel 1993.
Irrequieto e intransigente, Prince nel corso della sua carriera ha sempre navigato tra trionfi (Purple Rai, album e film), flop (Graffiti Bridge, suo secondo film), contratti milionari (famoso quello da 100 milioni di dollari con la Warner Bros nel 1992) e vari cambiamenti di nome (Tafkap, ovvero The Artist Formerly Known As Prince; The Artist; Symbol) per protesta contro le imposizioni delle major del disco. Per un certo periodo si è pure fatto ritrarre con la provocatoria scritta 'slave' (schiavo) disegnata sulla guancia. Ma una cosa è certa: non ha mai voluto sottrarsi alla 'schiavitù' del sesso, che per un paio di decenni ha esplicitamente declinato in tutte le sue forme. Come non ricordare pezzi nati alla fine degli anni Ottanta come Insatiable e Scandalous, oppure Cream, che solo nel 2004, durante il Musicology Tour, ha rivelato di aver scritto mentre si guardava allo specchio, suscitando in alcuni il sospetto di essere gay.
Difficile crederci, vista la lunga lista di donne, belle e famose, da lui concupite: da Vanity e Apollonia (sua musa ai gloriosi tempi di Purple Rain) a Kim Basinger, conosciuta ai tempi della colonna sonora di Batman. I due sfiorarono le nozze ma i tradimenti di lui fecero naufragare il progetto. E poi Sheena Easton e Mayte Garcia, da cui nel '96 ha avuto un figlio, morto pochi giorni dopo la nascita. Particolare inquietante: Prince ha usato una registrazione del battito del cuore del piccolo nel brano Sex in the Summer. La seconda moglie di sua Maestà Prince è stata l'italo canadese Manuela Testotini. Hanno divorziato due anni fa. Ma, a parte le donne, quello che gli interessa davvero è la musica: secondo la leggenda His Purple Majesty ha nel cassetto un immenso archivio di canzoni mai pubblicate. Produce, compone, arrangia ed esegue quasi tutte le canzoni dei suoi cd, suonando tutti gli strumenti. Ed è nota la sua mania di esibirsi a sorpresa nei club dopo i concerti 'ufficialì in estenuanti jam session improvvisate.
È stato uno dei primi a vendere la sua musica online, fino a decidere, però, a luglio del 2015, di togliere tutte le sue canzoni da piattaforme popolari come Spotify e Apple Music, restando solo su Tidal, lanciata dal musicista e produttore Jay Z. Tra le sue ultime fatiche, nel 2014 il doppio album "Art Official Age" e "PlectrumElectrum", l'anno scorso "HITnRUN".