Ecco la mappa genetica del grano duro
ROMA - Completata la mappa genetica del DNA del grano duro: è la mappa genetica ed è anche la chiave per ottenere varietà di frumento resistenti alla siccità, con rese più elevate e maggiormente nutrienti. Realizzata tra Italia e Stati Uniti, è stata pubblicata sulla rivista Nature Genetics da un gruppo internazionale guidato da Luigi Cattivelli, membro in Italia del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria che l’ha pure finanziata. Il progetto ha coinvolto 60 ricercatori di sette Paesi e ha richiesto cinque anni di lavoro perché il genoma del grano duro è quasi quattro volte più grande del DNA umano. Il risultato è importante anche per la sicurezza alimentare perché consente di tracciare le varietà di frumento con grande affidabilità. «Se le temperature aumentano, c’è meno acqua e ci sono malattie diverse, non è più pensabile coltivare le piante selezionate 100 anni fa», ha spiegato Cattivelli.
In particolare, è stato analizzato il genoma della varietà di frumento Svevo e la sua mappa genetica ha permesso di ricostruire tutto l’albero genealogico del grano duro. Questa pianta si è evoluta dal farro circa 3.000-4.000 anni fa e il miglioramento genetico moderno, con incroci e selezioni, ha portato al grano duro coltivato oggi. Questi passaggi - ha detto Cattivelli a tal proposito - hanno lasciato tracce nel DNA e noi le abbiamo identificate». La mappa permetterà di identificare i geni responsabili per resa, resistenza alla siccità e malattie, e i tratti responsabili delle qualità nutrizionali. È stato identificato anche il gene responsabile dell’accumulo nel seme della pianta del cadmio, un metallo tossico che si trova naturalmente in alcuni terreni e questo permette di ottenere varietà che non hanno questo gene.