La recensione

Eddie Vedder torna al rock, anche da solista

Dopo le... divagazioni di «Into the Wild» e «Ukulele Songs», il frontman dei Pear Jam si ripresenta al pubblico con «Earthling», tredici nuove canzoni molto personali non troppo lontane dai sentieri percorsi dalla band registrate con un ricco e importante corredo di ospiti
Alessio Brunialti
09.02.2022 20:14

Il terzo album in solitudine della voce (e che voce!) dei Pearl Jam è anche il primo disco... «normale» di Eddie Vedder. Into the Wild, amatissimo, era in realtà la colonna sonora di un film. Il successivo Ukulele songs aveva un pregio e un difetto che si possono riassumere nell’unica frase «sono tutte canzoni con l’ukulele» (delizia per alcuni, sevizia per altri). Con Earthling per la prima volta cede al rock e, nel farlo, non si allontana troppo dai sentieri percorsi con la sua band, forse con qualche accento leggermente più pop, ma senza eccedere. Un disco nato per caso, naturalmente nel confuso periodo pandemico che era costato alla band il tour di Gigaton. L’incontro con il fan-musicista-produttore Andy Watt, che ha lavorato con un parterre di artisti eterogeneo (da Miley Cyrus a Ozzy Osbourne), ha portato alla scrittura di un brano per una raccolta di fondi. Poi, come capita, una cosa tira l’altra ed ecco queste tredici nuove canzoni.

LA TRACKLIST DI EARTHLING1. Invincible2. Long Way3. Power of Right4. Brother the Cloud5. Fallout Today6. The Dark7. The Haves8. Good and Evil9. Rose of Jericho10. Try11. Picture12. Mrs. Mills13. On My Way
LA TRACKLIST DI EARTHLING1. Invincible2. Long Way3. Power of Right4. Brother the Cloud5. Fallout Today6. The Dark7. The Haves8. Good and Evil9. Rose of Jericho10. Try11. Picture12. Mrs. Mills13. On My Way

Le dinamiche di un album del frontman di una formazione di fama mondiale e sulla breccia da trenta e più anni, sono molto particolari. Finiti i tempi in cui il cantante cercava uno sbocco per vanità o perché pensava di potercela fare senza gli altri, accantonati i dissapori e le liti che caratterizzavano e che ancora caratterizzano tante formazioni – i Pearl Jam sono un gruppo dall’ identità consolidata che sta lavorando su del nuovo materiale e ha un disco all’orizzonte in tempi assai più veloci di quelli che hanno separato i loro ultimi due lavori – qui si tratta di scrivere, cantare e registrare canzoni più personali. Molto personali. Quanto? Basta dire che Vedder, a cui la travagliata storia familiare aveva ispirato Alive, il primo testo scritto per i Pearl Jam, recentemente è entrato in contatto con un musicista che aveva suonato con il suo defunto padre. Regalo inatteso, un nastro degli anni Settanta con alcune canzoni cantate dal genitore perduto. Dopo un lungo periodo di indecisione, la scelta di ascoltare quel reperto e, solo successivamente, di campionarne dei frammenti entrati a far parte del disco. Ospiti meno... inconsueti sono Ringo Starr, Stevie Wonder, Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers e Elton John che duetta con Vedder in Picture.

Quello che è certo è che pure se la voce è inconfondibile, Earthling non può essere confuso con un album dei Pearl Jam, neanche quando il rock prevale, come accade in Brother the cloud. Chi, invece, aveva amato le atmosfere più rilassate dei due lavori precedenti o, semplicemente, sa apprezzare una buona ballad, si ritroverà in brani come The haves mentre Long way potrebbe arrivare da un buon disco di Tom Petty & The Heartbreakers.