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Enea «merita una mamma vera», Ezio Greggio nella bufera

Il conduttore televisivo italiano ha lanciato un appello alla donna che nel giorno di Pasqua ha affidato suo figlio alla Culla per la vita del Policlinico Mangiagalli di Milano, ma una frase non è stata presa affatto bene
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Red. Online
11.04.2023 12:22

La Culla per la Vita del Policlinico di Milano si è attivata domenica 9 aprile, alle 11.40, per accogliere un bimbo di pochi giorni. Si tratta di un neonato di circa 2,6 chili di etnia caucasica, in buona salute. È stato la stessa struttura sanitaria ad annunciarlo, sul proprio sito. «Il bimbo si chiama Enea. Insieme al piccolo è stata trovata nella Culla anche una lettera firmata dalla madre, dove racconta che il bimbo "è super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok", insieme a parole di grande affetto. Il direttore generale, Ezio Belleri, ha spiegato che la Culla «consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l'assoluto anonimato per i genitori», «ci permette di accogliere il bimbo e di aiutare la mamma nella sua drammatica scelta, in tutta sicurezza. Vivo però questo evento – ha aggiunto – anche come una sconfitta a livello sociale, perché in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficoltà. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere».

Il professor Fabio Mosca, direttore del reparto di Neonatologia e terapia intensiva della Mangiagalli, ha dichiarato al Corriere della Sera: «Se la madre naturale dovesse ripensarci, e io ci vorrei parlare, saremo qui ad aiutarla, perché nella ricca Milano non è accettabile che una donna in difficoltà rinunci a crescere un figlio. Non so dove abbia partorito, ma di certo nessuno ha intercettato il suo disagio. Dobbiamo essere tutti più sensibili ai bisogni delle donne in gravidanza: Comune, consultori familiari, associazioni. Si risveglino le coscienze».

Ieri, il Policlino ha fatto sapere che «il piccolo Enea sarà dato in affidamento a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato», come deciso dal Tribunale. «Il piccolo Enea – aggiungeva la nota – resterà con noi il tempo tecnico necessario perché il Tribunale dei minori lo possa affidare alla famiglia idonea, di solito bastano poche settimane». Dal nosocomio è stata spiegata pure la procedura di affidamento in questi casi: quando viene trovato nella Culla per la vita, la Neonatologia lo prende in carico e in tempo reale viene contattato il Tribunale dei minori che affida temporaneamente la patria potestà del piccolo al reparto, che così può rispondere dell'accudimento riservato al bebè. Appena il neonato è in condizioni di essere dimesso, il tribunale viene avvistato e scatta l'affidamento alla famiglia individuata nel frattempo. Successivamente, si potrà valutare l'eventuale adottabilità del bambino.

Ezio Greggio nella bufera

Ma veniamo al ruolo di Ezio Greggio. Seguendo l'esempio del professor Fabio Mosca, il presentatore ha lanciato attraverso i social un video appello per «trovare e convincere» la mamma di Enea a ripensarci: «Torna ti prego, questo bambino è fantastico. Non è giusto che sia abbandonato. C’è tutto il reparto che ti sta aspettando nell’anonimato, nessuno dirà nulla… nomi, cognomi. Avere un bambino è una grande fortuna. Ci metteremo in tanti a darti una mano. Prendi il tuo bambino che merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera. Con altri amici siamo pronti ad aiutarti: torna alla Mangiagalli, ti prometto che non sarai sola». Firmato: «Zio Ezio».

Ma l'appello social ha scatenato una polemica, soprattutto sul web. «Mamma di Enea, torna sui tuoi passi domani, prendi il tuo bambino che è bellissimo e si merita di avere una mamma vera e non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera». Sono queste le parole per cui Ezio Greggio ha ricevuto aspre critiche. «Con una frase ha insultato tutti i genitori adottivi», «ha sminuito le madri adottive e ignorato tutte le motivazioni che possono esserci dietro quella scelta», si legge in alcuni commenti.

Tanto che il conduttore ha voluto fare chiarezza: «Rispondo con questo messaggio per rispondere a tutti – scrive ancora sui social –. Col professor Mosca abbiamo deciso di lanciare entrambi degli appelli per un solo motivo: la mamma di Enea ha lasciato nella culla per la vita della Mangiagalli non solo il bimbo ma anche una lettera struggente e piena d'amore, in cui una mamma in difficoltà abbandona il suo bambino tanto amato, sperando che la sua vita sia meglio di quella che le può offrire lei». Quindi l'appello «non era volto a far ripensare alla scelta di una madre che non voleva il proprio figlio, ma a una madre che probabilmente con l'aiuto di qualcuno che la aiutasse a superare le difficoltà economiche, o personali o familiari, non sentendosi più sola, potrebbe ripensare alla sua scelta e tenere il proprio bambino».

Quindi, la frase finale a scanso di equivoci e il rinnovo dell'appello: «Nessuna polemica verso quelle fantastiche mamme e famiglie che adottano i bimbi abbandonati e che garantiscono loro amore e futuro come se fossero i veri genitori, anzi talvolta pure meglio. Mamma di Enea, se ami il tuo bimbo e il tuo desiderio è tenere il tuo bimbo siamo in tanti pronti ad aiutarti, sei ancora in tempo a ripensarci. Un saluto a tutti voi che avete letto questo appello anche coloro che non ne avevano capito il senso».

«Enea non può ancora saperlo, ma la sua mamma probabilmente lo ha salvato»

Tra chi ha risposto alle parole di Ezio Greggio c'è Luca Trapanese, oggi assessore a Napoli ma per 15 anni direttore dell’unica comunità di ragazze madri a Napoli. Trapanese è anche il papà adottivo di Alba: «Mi sento di dire alla madre di Enea grazie! È la stessa gratitudine che provo nei confronti della madre naturale di Alba che, lasciandola in ospedale, ha dato alla mia piccola la possibilità di trovare un papà pazzamente innamorato di lei oltre che in grado di starle accanto in tutti i suoi tanti bisogni».