Moon&stars 2019

Eros Ramazzotti riparte da Locarno con i fuochi d’artificio

Strepitoso ritorno sulle scene dell’artista romano in piazza Grande dopo l’intervento alle corde vocali - Ma nella serata inaugurale di Moon&Stars brilla pure la stella di Bastian Baker
Red. Online
12.07.2019 06:02

«Ho voluto fortemente essere qua. Questo è il posto giusto per ricominciare». È con queste parole che, dopo l’introduzione di Vita ce n’è, Eros Ramazzotti ha ribadito in apertura di concerto il solido legame che ha con Locarno e la piazza Grande, dove debuttò internazionalmente quasi 35 anni fa, dove è tornato ripetutamente nel corso della sua carriera (tenendo tra l’altro a battesimo quindi anni fa proprio Moon&Stars) e da dove ha scelto di ripartire dopo la delicata operazione, qualche mese fa alle corde vocali e dopo essere tornato ufficialmente «signorino» qualche settimana fa.

E la piazza Grande ha risposto presente: migliaia le persone accorse per la prima serata di Moon&Stars 2019 che Ramazzotti ha onorato alla perfezione, con uno show «antologico» durante il quale ha passato in rassegna tutta la sua carriera, dagli inizi alle sue recentissime incisioni. E lo ha fatto in maniera impeccabile dal punto di vista vocale (l’intervento all’ugola è dunque perfettamente riuscito), strumentale (il suo rapporto con la chitarra sta diventando davvero simbiotico, da vero rocker) ma anche per quanto riguarda la presenza scenica e le scelte artistiche.

Il suo show è stato infatti un pirotecnico «best of» durante il quale ha alternato con eleganza successi vecchi e nuovi, con arrangiamenti talora più rock, talora più improntati sulla melodia, senza dimenticare piacevoli strizzatine d’occhio al R&B e ai ritmi latini. Il tutto con un finale davvero esplosivo: sulle note di Più bella cosa, con cui l’artista si è congedato dal pubblico, sono infatti partiti dei fuochi d’artificio che hanno suggellato in maniera praticamente perfetta lo show.

Se lo show di Eros Ramazzotti ha completamente soddisfatto le aspettative, sorprendente è stato, per certi versi, il concerto d’apertura del romando Bastian Baker. Che il ragazzo fosse dotato di talento lo sapevamo, ma che fosse in grado di dominare la piazza Grande come ha fatto, se l’aspettavano davvero in pochi. Baker ha dunque stupito tutti. Con la sua bella faccia da attore californiano di serie tv e due occhi verdi in grado di sciogliere all’istante qualsiasi femmina, un look da «Born in the USA» sfoggiato con consumata nonchalance e una grande padronanza scenica, in pochi minuti Bastian Baker ha davvero conquistato la piazza.

Merito anche del suo repertorio, forse non originalissimo (le sue canzoni sanno infatti un po’ tutte di già sentito, in un mix tra country rock, Ed Sheeran, Avicii e compagnia briscola) ma fresco allegro, orecchiabile e infarcito ovunque da allegri «oh-oh-oh-oh-ooooooh» che tutti possono cantare. E che lui, districandosi perfettamente tra le tre lingue nazionali (anche se è stato lo schwyzerdütsch il più usato) ha poi condito con un paio di piacevoli trovate: una bella versione di Soldi di Mahmood e una eccellente Hallelujiah di Leohard Cohen da lui intonata, chitarra e voce, da un balcone della piazza e che, dopo che il suo strumento ha iniziato a fare le bizze, ha concluso a cappella tra il tripudio del pubblico. A shining star is born? Yesssss....

La scaletta dello show di Eros Ramazzotti

Vita ce n’è
Stella gemella
Favola
Ho bisogno di te
Terra Promessa
Dove c’è musica
L’ombra del gigante
Un attimo di pace
Un’emozione per sempre
Quanto amore sei

Adesso tu
L’aurora
Una storia importante
L’uragano Meri
Un’altra te
Più che puoi
Se bastasse una canzone
Per le strade una canzone
Fuoco nel fuoco
Cose della vita
Musica è
Più bella cosa

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