#sanremoconstile

Fra un Achille Lauro «angelico» e una Noemi in versione «Jessica Rabbit»

Il Festival non è solo musica, ma anche outfit pronti a stupire e far discutere – I top e flop della quarta serata della Business Image Expert Isabella Ratti
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
Isabella Ratti
05.02.2022 14:07

La scaletta della quarta puntata del Sanremo Amadeus – ter, quella dei duetti e cover di brani degli anni 60’, 70’, 80’ e 90’, si è rilevata ricca e lunga e ha proposto a tutte le generazioni un tuffo nel passato. Una notte di novità non di poco conto, rispetto alle ultime edizioni.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Gianni Morandi e Jovanotti – PROMOSSI
Ieri sera Gianni Morandi e Jovanotti hanno sfoderato l’artiglieria pesante: un medley di pezzi iconici dei loro repertori come Occhi di ragazza, Un mondo d’amore, Sono un ragazzo fortunato e Penso positivo. Un potenziale che nessun altro concorrente poteva vantare ma soprattutto ha avuto l’intelligenza di utilizzare. I due intrecciano le loro voci e persino i loro microfoni, indossando lo stesso smoking (firmato Giorgio Armani) e terminando con un «incontro ravvicinato» la loro applauditissima performance.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Achille Lauro e Loredana Bertè – PROMOSSI
Achille Lauro si è scusato (a nome di tutti gli uomini) con la Bertè inginocchiandosi di fronte a lei e cantando «Sei bellissima». Ci ha stupito il suo look total white firmato Gucci, una versione angelica rispetto alle esibizioni delle sere precedenti: Santo e non Peccatore. Il cantante ci ha dimostrato che può essere entrambe le facce della stessa medaglia. Tale dualismo è percepibile anche nella scelta dei colori dei due artisti, bianco e nero. Commovente la sua dedica: «Che strano uomo sono io, incapace di chiedere scusa, perché concedono il perdono con la vergogna. Che strano uomo sono io che ti chiama pagliaccio perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere. Che strano uomo sono io, capace di dire solo ‘sei bellissima’ perché ha paura di chiedere scusa. Stasera per i tuoi occhi ancora, chiedo scusa e vado via».

Loredana vestita con il suo solito abito, rivisitato per ogni apparizione e diventato la sua divisa da diversi anni: un vestito che mette in evidenza le spalle e gambe statuarie. Ma soprattutto non ha rinunciato alla sua iconica borsetta.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Noemi – PROMOSSA
Nella serata delle cover, Noemi ha cantato «You Make Me Feel Like a Natural Woman» di Aretha Franklin, e lo ha fatto indossando un abito color magenta di Alberta Ferretti dal profondo spacco frontale, strascico e drappeggi, abbinato a sandali Santoni e gioielli Bvlgari. Forse il colore è un po’ in contrasto con i capelli, una divergenza sicuramente ricercata e dovuta anche alle forti parole del testo cantato. Il suo look ricorda Jessica Rabbit, un personaggio da molti definito «negativo», ma che in realtà cela nel profondo una grande sensibilità messa in luce dalla sua celebre frase: «Io non sono cattiva; è che mi disegnano così». Chiude la sua interpretazione esibendo la lingua e con il celebre gesto con il quale Vasco apre ogni suo concerto. Un gesto portato all’Ariston grazie a Emma a dimostrazione che le donne vogliono riprendersi il proprio ruolo in una società ancora troppo maschilista.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Giovanni Truppi e Vinicio Capossela – BOCCIATI
Nulla da dire sull’esibizione di Truppi e sulla scelta della canzone: affiancato da Capossela nella serata dei duetti ha scelto «Nella mia ora di libertà» di Fabrizio De André. È tornata però la canotta, ormai tratto distintivo nelle sue performance. Almeno ha cambiato il colore: ieri era rossa, una scelta di colore non casuale. Una nuance simbolo della lotta partigiana, con il look di Vinicio che ricordava le divise garibaldine, anche lui con una punta di rosso nel foulard.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Yuman – BOCCIATO

Ha indossato ancora un total black il giovane cantante Yuman che, con Rita Marcotulli, ha intonato «My way» di Frank Sinatra. Sul palco appare con giacca nera senza rever, camicia nera e pantaloni neri. Ancora tutto nero, ancora bocciato. Il suo outfit completamente in dicotomia con l’eleganza dell’artista che incise questo meraviglioso pezzo. Ogni cantante deve trovare la propria interpretazione anche grazie al potere comunicativo dell’abbigliamento. I vestiti devono trasmettere il significato delle parole cantate e nel caso di Yuman tale processo non si è verificato. Non solo ha superato il confine ma lo ha anche fatto in malo modo.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Le Vibrazioni – PROMOSSI

Ieri sera ho riconosciuto Le Vibrazioni degli anni 90’, il loro rock potente e incalzante. La band, con Sofia and The Giants, ha cantato «Live and let die» di Paul McCartney nella serata delle cover. La cantante con capelli rosa fluo e un vestito nero in lattice completamente in simbiosi con il gruppo. Chiodi black resi luccicanti con glitter, tuxedo con cristalli tono su tono e pantaloni ricoperti di paillettes.

© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)
© EPA/Riccardo Antimiani (KEYSTONE)

Emma e Francesca Michielin – PROMOSSE

Come non promuovere il duo Emma e Francesca Michielin con il brano di Britney Spears «Baby one more time». Emma per l’occasione sceglie un total look Gucci, con tailleur pantaloni in velluto con cristalli, un tributo allo stile della Spears, mentre Francesca è apparsa con un completo con top e gonna in satin dalla fantasia geometrica di Miu Miu.

Ma osservando il messaggio di «Baby one more time», capiamo perché Emma abbia scelto di portarla come cover. Uscita nel 1998, ha dato il via alla carriera di Britney Spears, allora teenager dai lunghi codini biondi e frangetta. In breve la canzone si è trasformata in una vera e propria hit internazionale degli anni Novanta, diventando il singolo di maggiore successo di una cantante ancora adolescente. Scritta dal produttore svedese Max Martin, con «Baby one more time» Britney chiede un segnale dal suo amato, che l’ha lasciata, e spera che lui la «colpisca un’altra volta» («hit me baby one more time»). Si domanda come la storia d’amore sia potuta finire così e sente che la solitudine la sta uccidendo. Una canzone parla dello stress adolescenziale a cui tutti andiamo in contro nella vita.

La scelta di cantare «Baby one more time» al Festival di Sanremo 2022, però, non è stato solo un omaggio alla popstar: «Soddisfa anche un mio desiderio: farò il tifo per Britney anche dal palco di Sanremo. Ho seguito tutta la sua causa legale e quando ho saputo di quel padre padrone che per anni l’ha chiusa in una gabbia dorata per poi sfruttarla mi sono venuti i brividi», ha spiegato Emma Marrone in conferenza stampa prima della serata.

© EPA/Riccardo Antimiani
© EPA/Riccardo Antimiani

La Rappresentante di Lista – BOCCIATI
I componenti del gruppo quest’anno hanno portato sul palco la loro trasformazione di stile, una serie di originali look Moschino e soprattutto un importante messaggio ambientalista. Dagli abiti bruciati della terza serata al grido sul palco «Stop greenwashing», anche questa sera La Rappresentante di Lista ci conquista con outfit argentati e in pelle nera. Il messaggio ambientalista che hanno voluto trasmettere è apprezzabile soprattutto parlando di Fashion: uno settori che inquina maggiormente il nostro pianeta. Ma per me è sembrata la brutta copia di Barbarella di Paco Rabanne.

In questo articolo: