Gavroche disquisisce su domestici, donne di servizio e padroni di casa
La Nota
Hanno premiato un domestico che è stato al servizio della stessa famiglia per 55 anni. Un premio al domestico e un punto di lode ai padroni. Se il domestico ha resistito allo stesso servizio per 55 anni, segno è che ha avuto dei padroni umani e non certi padroni i quali considerano la persona di servizio come un oggetto qualsiasi ed al quale si devono minori riguardi di quelli che si usano alla cagnetta o al pappagallo o al merlo di famiglia.
Per certi padroni la donna di servizio non è di carne, pelle ed ossa come tutte le altre persone, è fatta di una speciale composizione in cui ci deve entrare l’acciaio e il granito, per cui la serva la si può sottoporre alle fatiche più dure, più estenuanti, la si può tenere in ballo fino ad ora tardissima per aspettare i «sciori» che tornano dal teatro o dalla festa di ballo, con la intesa che alla mattina, al canto del gallo, la serva sia già su a sfacchinare. Altri padroni hanno l’idea che la donna di servizio abbia un’anima diversa dalla loro, quindi una diversa sensibilità; per cui gente che piglia cappello per una inezia, permalosa fino a prender ombra per una parola un po’ di traverso, per un gesto meno corretto, parla con la donna di servizio con la stessa delicatezza che si potrebbe usare, supponiamo, con un cane rognoso. E se fanno alla donna un favore, se le offrono un regalo, sanno farglielo pesare così forte da schiacciare sotto il peso umiliante ogni sentimento di gratitudine.
Altri prendono la serva come parafulmine. C’è della elettricità per l’aria, ci sono perturbazioni di nervi, malumori? Si scarica addosso tutto alla domestica. Casi rari, si capisce, ma casi che succedono sotto la volta del cielo. Per questo avviene che alcune famiglie non riescono a conservare una donna di servizio più di una settimana o tutt’al più di un mese, quando non sono obbligate a cambiarle tutti i giorni come il moccichino. Vero è che c’è anche il rovescio della medaglia; ci sono cioè delle domestiche che hanno una facilità sorprendente nel confondere i «ruoli». La serva diventa padrona, fa, disfa, comanda, si serve di caffè, di vino e d’altro e fai suoi santi comodi.
Questo per dire che perchè un domestico resista 55 anni al servizio di una famiglia, bisogna essere in due a meritarsi il premio di resistenza: il domestico ed il padrone.
Gavroche
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