Gavroche e la guerra coloniale degli spagnoli nel Marocco

La Nota
Gli spagnuoli non possono lamentarsi di mancare di distrazioni; il loro dittatore De Rivera è stato così previdente che ha pensato di organizzare, a trastullo del popolo spagnuolo, una guerra marocchina a moto perpetuo. Quando salì al potere, De Rivera si disse che la guerra nel Marocco sarebbe finita. I fornitori di guerra, i profittatori, i pescicani in incubazione, gli industriali in pelle del prossimo si vestirono a lutto ed emisero alti laî sulla sventura che stava per abbattersi sulla loro cara ed amata Patria. Esposero alle finestre il prestigio della Patria, l’onore della Spagna, gli interessi della Nazione; tutta roba appariscente e commovente come certi quadri mezzo sacri e mezzo leggendari che si espongono durante le solennità.
Ma il nuovo dittatore, passato il primo momento di sgomento nazionale, si affrettò ad assicurare il popolo spagnuolo che il trattenimento che si svolgeva al Marocco col gentile concorso dei soldati spagnuoli non sarebbe cessato, anzi sarebbe stato riorganizzato in modo da darli un carattere di perpetuità. Ed oggi il popolo spagnuolo può dirsi fiero ed eziandio felice di avere a sua disposizione lo spettacolo sommamente divertente di una guerra coloniale che tende a non finire più e che costa alla Spagna la allegra somma si sessanta milioni di pesetas al mese. I fornitori, i profittatori, gli speculatori, i pescicani no più in incubazione, anzi già fatti grandicelli e prosperosi, sono giustamente traboccanti di felicità; hanno cantato dei Te Deum di ringraziamento al Signore ed hanno acceso delle candele a Sant’Antonio.
Ogni mattina il dittatore De Rivera, prima di prendere il caffè, ci tiene a rassicurare questo fior fiore del patriottismo spagnuolo che la guerra marocchina continuerà alla più bella ed il popolo spagnuolo, sborsando i soldi necessari per finanziare la guerra nel Marocco, può trovare un po’ caro il divertimento; ma se è ragionevole, deve convenire che una guerra coloniale, specialmente se è destinata alla coltura intensiva di quel nobile cetaceo che è il pescecane, costa sempre un po’ cara.
Gavroche
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