«Ho fatto viaggiare mia sorella, morta di eroina, per il mondo con l'arte»
Più che un'esposizione un vero e proprio atto d'amore, nella quale l'ego dell'artista si annulla per mettere al centro il rapporto, indissolubile nonostante la tragedia, con la sorella. La mostra della fotografa Veronica Barbato promette emozioni intense, come si è potuto già intuire dal talk svoltosi ieri allo Spazio Foce di Lugano, dove l'artista di origini casertane ha raccontato, senza filtri, la storia dietro il progetto «Tua sorella».
È il legame tra Veronica e la sorella Mary, di 11 anni più grande che, a causa degli impegni lavorativi dei genitori, la cresce diventando il suo punto di riferimento. Un dramma famigliare conduce però Mary nel tunnel della droga, che tuttavia non le impedisce di prendersi cura della sorella minore, senza farlo pesare ma anzi sublimando quell'amore incondizionato tra le due giovani.
Nonostante i tentativi di trovare una parvenza di stabilità, i demoni sono troppo forti e Mary decide di togliersi la vita a soli 23 anni. Una vita spezzata troppo presto, infrangendo sogni, speranze e ambizioni. «Non avevo più il mio punto fermo nella vita - racconta Barbato -. Ma mia sorella mi ha insegnato a mantenere le promesse e mi ha sempre fatto promettere di non compiere i suoi stessi sbagli. È incredibile come una tossica, nella sua fragilità, sia stata la persona che ha fatto di più per salvarmi la vita. Anche da morta».
Da una serie incredibili di coincidenze infatti il legame tra le due sorelle non solo non si interrompe, ma addirittura si alimenta, in particolare attraverso una lettera che cambierà l'esistenza di Veronica. La quale, per ricambiare l'immenso aiuto della sorella, decide di farla viaggiare: «È stata l'unica cosa che non ha mai davvero potuto fare, anche perché quei pochi soldi che aveva li spendeva per la droga. Allora ho deciso che avrebbe girato il mondo con me, lasciando la sua testimonianza in diversi angoli del mondo».
Ed è stato un viaggio artistico, con affissioni e adesivi che la ritraggono, in una foto diventata talmente iconica da essere ormai riconosciuta da tutti gli amanti della street art. «Nonostante personalmente abbia finito il progetto, grazie anche all'aiuto di mio marito, di mio figlio e del mio cane, sono tante le persone che continuano a fotografare e affiggere l'immagine di mia sorella in giro per il mondo. Non solo Mary continua quindi a viaggiare, ma ora è diventata anche la sorella di tutti».
Il risultato di questa incredibile performance, un tempo personale e oggi collettiva (che ha visto anche il contributo del grande fotografo Mustafa Sabbagh, ndr), sarà esposto giovedì sera, dalle ore 17.30 e fino al 13 gennaio 2023, presso l'Artphilein Focus della Fondazione De Pietri in Via Pelli 13 a Lugano.