Il bello di farsi scoprire in un contesto privilegiato

Abbracciare la vocazione dell'arte dell arte è una scelta coraggiosa e il percorso può essere arduo. Innanzitutto, è essenziale sottolineare che essere un artista costituisce una professione a tutti gli effetti e, in quanto tale, comporta una serie di requisiti e responsabilità. Fare arte, a dispetto dei luoghi comuni, non è soltanto un atto di espressione creativa: è un cammino che richiede una guida preziosa per attraversare le acque, spesso turbolente, di un mondo complesso. Ed è in questo impetuoso «navigare » che le gallerie d’arte contemporanea emergono come fari, offrendo direzione e opportunità anche per coloro che sono appena usciti dall’Accademia e si trovano a confrontarsi con una serie di interrogativi cruciali. La prima domanda che ci si potrebbe porre riguarda la mera questione anagrafica: «Sebbene non esista un criterio di età universalmente accettato, di solito un artista è considerato “giovane” fino ai 35/40 anni», precisa Daniele Agostini, fondatore e direttore della Galleria Daniele Agostini di Lugano, la cui vocazione è quella di promuovere e sostenere le generazioni degli anni ‘80 e ‘90. È il caso di Lisa Lurati, autrice dell’opera che impreziosisce queste pagine. Ma come è possibile emergere e farsi notare nel vasto mondo dell’arte? Quali risorse e opportunità mettono a disposizione le gallerie per i giovani emergenti? «Entrare a far parte del circuito galleristico offre una visibilità mirata: la galleria rimane un luogo importantissimodi conoscenza e riflessione attorno al lavoro dell’artista, qui, infatti, avviene l’incontro e il dialogo con collezionisti, giornalisti, critici, curatori/ curatrici e, non da ultimo, rappresentanti delle istituzioni culturali» rileva Daniele Agostini. Ecco che queste realtà creano un ponte fra l’artista e l’ecosistema artistico, con tutte le figure professionali che vi ruotano attorno.
Quando si parla d’arte, l’aspetto economico è spesso considerato un tabù. Sono gli artisti stessi a essere intimiditi dall’argomento: vuoi per inesperienza, vuoi per timore di esagerare (al ribasso così come al rialzo!), dare un valore a un’opera non è così semplice. «Il confronto con una figura professionale si rivela essenziale », chiarisce Daniele Agostini: «La valutazione di un’opera segue una serie di criteri. Si considerano i materiali utilizzati: a titolo esemplificativo, è chiaro che la realizzazione di una scultura in marmo richiede un impegno economico maggiore rispetto a un’opera su carta». Occorre inoltre valutare la storia espositiva dell’opera, se ne esiste una, ed eventualmente la «fortuna collezionistica », ossia lo storico delle acquisizioni, sia da privati che da istituzioni. Il tema dell’investimento si declina anche nel sostegno economico che la galleria può fornire all’artista. «Se il rapporto si consolida e si decide di lavorare insieme in un’ottica di più ampia e stabile collaborazione, la galleria sostiene l’artista nella realizzazione dei progetti», spiega Daniele Agostini, che nella sua galleria gestisce anche l’aspetto curatoriale. «È chiaro che, prima di fare questo passo, i rapporti tra le parti debbano essere cristallini ebilate rali. Qualora si lavori ad un progetto ad hoc per la galleria, per esempio, dove ho impresso una linea curatoriale precisa, è molto importante che si instauri uno scambio costante e genuino». Fondamentale l’aspetto dello scouting. La selezione degli artisti da parte di una galleria può avvenire in modalità diverse, ma ci sono dei contesti privilegiati. È il caso dei concorsi e dei premi, come l’iniziativa Le stanze dell’arte / Premio giovani artisti, ideata dal m.a.x. museo per offrire a giovani artisti presenti sul territorio uno spazio per presentare le loro creazioni, con una mostra allo Spazio Officina. Grazie a una partnership con i Rotary Club del Cantone Ticino, gli artisti premiati hanno l’opportunità di entrare a diretto contatto con il mercato dell’arte, esponendo anche in strutture quali gallerie pubbliche e spazi privati. In Svizzera, esistono premi interessanti dove scoprire giovani talenti: dallo Swiss Art Awards al Premio Manor. Il consiglio di Daniele Agostini è quello di partecipare a più concorsi possibili perché non solo sono un’occasione preziosa per essere «scoperti », ma rappresentano un trampolino di lancio per imparare a muoversi nei luoghi dell’arte.