Il «divertimento pittorico» di Livio Bernasconi

Un’esposizione e un libro d’arte celebrano in questi giorni a Lugano Livio Bernasconi, personalità tra le più eclettiche della scena ticinese contemporanea. Un artista che, nell’ultimo mezzo secolo, è stato capace di esplorare con metodo ed inventiva il rapporto con la pittura lungo una parabola che, di qua e di là dell’Atlantico, ha avvicinato consapevolmente le avanguardie storiche e contemporanee dell’arte al punto da costituire un caso raro e pressoché unico, non solo a livello locale e nazionale, anche e soprattutto per la carica di fresca inventiva con cui, alla soglia dei novant’anni (Bernasconi è nato infatti nel 1932), continua la sua avventura espressiva.
Un duplice omaggio allestito dalla Biblioteca cantonale di Lugano in collaborazione con la Buchmann Galerie Agra/Lugano, che consta in un Libro d’Artista, Livio Bernasconi. Immagini ulteriori/Other Images (Ed. Arte e Comunicazioni, Porza), e in una mostra che riunisce venti nuove Immagini (dal 1984 le opere di Livio Bernasconi hanno infatti tutte un unico titolo - Immagine, appunto - seguito da una numerazione progressiva e dall’anno di realizzazione) da lui realizzate: nove acrilici su tela delle cosiddette «Stelle» del 2009 e 11 acrilici su tavola dei cosiddetti «Tondi» del 2013.

Volumi unici
Livio Bernasconi. Immagini ulteriori/Other Images è una pubblicazione di pregio, a tiratura limitata e in tre tipologie. La prima riunisce 30 esemplari rilegati a mano più 12 nominativi, tutti numerati e firmati dall’artista su carta pregiata con cofanetto fatto a mano e - acclusa - un’opera originale firmata dall’artista, acrilico su cartone 19x19 cm di anni che vanno dal 2006 al 2019. La seconda tipologia consta di 30 esemplari rilegati a mano, numerati e firmati dall’artista su carta pregiata con cofanetto fatto a mano; la terza, di 160 copie del libro con sovraccoperta. Il tutto accompagnato da una serie di indagini sul lavoro di Bernasconi svolte da personalità che, pur da prospettive diverse, ben conoscono il suo percorso, ossia l’ex direttore del MASI Marco Franciolli (che ha curato l’ampia antologica di Livio Bernasconi al Museo Cantonale d’Arte di Lugano nel 1995-96), i coniugi Danna e Giancarlo Olgiati (patrocinatori nel 2017 dell’esposizione Livio Bernasconi-Carol Bove alla Collezione Olgiati, parte del circuito del MASI) e il giornalista e critico d’arte Dalmazio Ambrosioni, che in carriera si è occupato a più riprese del suo lavoro.

Immagini quasi iconiche
Altrettanto singolari sono i due cicli pittorici in visione alla Biblioteca cantonale, il cui potente impatto visivo è generato dal rapporto dinamico e intuitivo tra forme e colori. Opere attraverso le quali è possibile ripercorrere l’intero percorso di Livio Bernasconi il quale, dopo essersi confrontato con la Pop art americana e con l’Espressionismo astratto, ha in seguito elaborato quel personalissimo «divertimento pittorico» che ha caratterizzato tutte le sue successive creazioni. Un «divertimento» presente nelle opere esposte ma anche in quelle - tutte inedite - inserite nel Libro d’Artista e nella pubblicazione stessa, preziosa a livello editoriale, grafico ed artigianale in quanto ogni esemplare è unico, grazie alla successione delle 9 copertine e a mutamenti di colore all’interno.
Un duplice lavoro che, oltre a valorizzare la ricerca di un artista le cui realizzazioni «nella loro sintesi cromatica e di forma sembrano appartenere alla categoria di immagini proprie della comunicazione iconica di massa - loghi, icone, emoji - ma senza mai essere metfore della realtà» (come osserva Marco Franciolli), suggerisce nuovi ed interessanti sviluppi nel rapporto, da sempre proficuo, tra le creazioni artistiche e il libro d’arte che, in un simile contesto, esce dal suo ruolo didascalico e divulgativo trasformandosi esso stesso in una preziosa opera da collezionare.
La mostra alla Biblioteca cantonale di Lugano dedicata a Livio Bernasconi è visitabile fino al 28 agosto negli orari di apertura dell’istituto: il lunedì dalle 13 alle 18.30, da martedì a venerdì ore 9-12, 13-18.30. Nel corso dell’estate verranno organizzate delle visite guidate alla presenza dell’artista.
In America la folgorazione dell'astrattismo
Nato a Muralto nel 1932, Livio Bernasconi già durante gli studi all’Accademia di Brera (1954-1958) è stato protagonista di esposizioni personali a Zurigo, a Londra e in Ticino. Trasferitosi negli USA nel 1964-65 per insegnare all’Università di St. Louis, si è avvicinato all’arte astratta che ha poi caratterizzato tutta la sua carriera. Tornato dagli States, per qualche anno ha sospeso l’attività pittorica, a favore dell’insegnamento alla CSIA di Lugano. Dal 1975 è tornato alla sua ricerca pittorica astratta che accampa, sulla tela del quadro o sulla parete architettonica, colorate forme geometriche in instabili equilibri. Protagonista di esposizioni nelle più importanti istituzioni svizzere - e non solo - vive e lavora a Carona.