Cent'anni fa

Il fantasma di Lugano e dintorni che fa discutere le comari e non solo

Le notizie del 17 dicembre 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
17.12.2024 06:00

Il fantasma
Parliamone un poco perchè il fantasma di Lugano e dintorni costituisce ormai l’argomento più importante delle conversazioni nei caffè e nelle famiglie. È come l’Araba Fenice, in quanto Che ci sia ognun lo dice, Dove sia nessun lo sa. Ogni giorno sono messi in circolazione nuovi episodi, uno più emozionante dell’altro: ora è la donna che porta il latte la quale, rincasando, lo incontra dietro un muro, ritto su delle stampelle, coperto da bianco lenzuolo, occhiali da automobilista, lanterna cieca agitata dall’alto in basso. Oppure sono dei detectives, travestiti da donna, che lo affrontano e lo obbligano a fuggire e mentre lo inseguono il fantasma scompare dietro le cancellate del… Civico Ospedale, lasciando i poliziotti con tanto di naso. Lunedì scorso, sempre secondo le strampalatissime voci in circolazione, i gendarmi lo avevano atterrato con un colpo di fucile e, naturalmente, meglio detto, con la più naturale spigliatezza, ecco nome e cognome dell’ucciso dati in pasto alla pubblica curiosità.

Un episodio più stupido degli altri? Eccolo fresco fresco: il fantasma non sarebbe un uomo ma una donna; l’altra sera, negli immediati dintorni della città, il fantasma, inseguito da alcuni coraggiosi, sarebbe caduto e una volta spogliato del manto bianco, avrebbe rivelato il suo vero essere. Si tratta stavolta di una signorina di buona famiglia, ed anche qui tanto di nome, affetta da suggestione o da sonnambulismo, la quale si raccomanda agli inseguitori perchè abbiamo a mettere in tacere ogni cosa, promettendo di non più ripetere il suo giuoco.

Cioè no, perchè certamente oggi un’altra ancor più idiotissima storiella verrà messa in giro a delizia delle pettegolissime comari e dei buontemponi incorreggibili. Molto probabilmente la faccenda del fantasma è stata creata dalla fertile fantasia di qualche donzelletta attardatasi oltre misura lontana da casa al braccio dell’innamorato. O da qualche ubbriacone caduto nei giri di valzer al ritorno dall’osteria. Si dà la colpa del ritardo o delle cadute all’uomo-fantasma, il quale può benissimo essere una donna, come abbiamo visto più sopra.

Noi crediamo che la polizia dovrebbe, anzichè interessarsi della ricerca del fantasma, che non esiste, dar la caccia ai sciocchi propalatori delle stupidissime notizie. E non dev’essere difficile prendere qualcuno al varco ed insegnargli che anche negli scherzi vi è un limite che non può venir oltrepassato. Specialmente quando non si esita a fare nomi di terze persone senza neppur riflettere alle conseguenze della calunnia gettata a vanvera.

Confederazione
(ag) – Un detenuto delle carceri di Sennhof, certo Giovanni Tobia Thöny di Küblis, condannato per aver commesso una lunga serie di furti, è riescito a fuggire. Non si possiede nessuna traccia del fuggitivo. 

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