Cent'anni fa

Il finto principe pellerossa trasferito in manette da Neuchâtel a Bellinzona

Le notizie del 15 gennaio 1925
Tewanna Ray, al secolo Edgar Laplante, fu un imbroglione di prima riga che trasse in inganno anche i ticinesi. © Web
Nicola Bottani
Nicola Bottani
15.01.2025 06:00

Il principe Pellerossa arrestato
Tavanna Ray, il cosiddetto «principe Pellerossa», ha levato le tende da Lugano e le ha trasferite a Neuchâtel. Neppure facendo l’indiano il sedicente principe non ha avuto fortuna da noi, un po’ per colpa sua. A furia di parlare a destra e a sinistra delle sue ricchezze e di fare gesti chiassosi, di mettersi anche a fare da richiamo a veglioni ed a spettacoli teatrali intervenendo in costume di indiano, il signor Tavanna Ray ha screditato la sua maestà ed ha fatto ridere troppa gente. Giorni fa il sedicente principe, il quale aveva fatto proposte alquanto sudicie ad un infermiere, era stato invitato a non più metter piede nei locali della Croce Verde.

Ora il «Popolo e Libertà» annuncia che il signor Tavanna è stato invitato a comparire davanti al Procuratore Pubblico sopracenerino su denuncia di alcuni ticinesi, i quali vantano crediti impagati dal principe, per forniture di gioielli e di altri ammennicoli per regali. Più furbi sono stati alcuni negozianti di Lugano i quali non hanno voluto far credito al principe, malgrado le sue dichiarazioni di sostanze di là da venire. Veniamo informati che il sedicente principe è stato arrestato ieri mattina a Neuchâtel e tradotto a Bellinzona, dove è giunto ieri sera ed è stato chiuso nelle carceri.

Sulle rocambolesche vicende di questo falso principe, che fra altro deve essere un pazzoide, si apprende dell’altro. Il principe era ammogliato in America; venuto in Europa, si era preso un’altra moglie dalla quale aveva avuto un figlio. Passato in Italia, aveva dato il chiassoso spettacolo che tutti sappiamo ed al quale troppa gente aveva avuto la somma ingenuità di abboccare compromettendosi, tanto che il Governo italiano lo aveva invitato a lasciare l’Italia. Il Tavanna aveva chiesto al Console svizzero di Torino un permesso di soggiorno per due mesi che gli era stato concesso, così l’indiano era venuto prima a Locarno, poi a Bellinzona e da ultimo si era stabilito a Lugano all’Hotel Centrale. A Bellinzona giunse qualche giorno fa una contessa Kewenhukler di Fiumicello, la quale ha accusato il Tavanna di averla truffata per la somma di un milione.

Ora il Tavanna si trova nelle carceri di Bellinzona; dicono che giunto a Bellinzona, prima di entrare in carcere, abbia esclamato: la commedia è finita. Piuttosto che commedia, la chiameremmo una farsa, una brutta farsa.

Confederazione
(ag) – Il tenente Plinio Pessina è stato chiamato a far parte della missione militare svizzera nella Columbia, composta dal tenente colonnello Juchli, dal maggiore Gautier, dal maggiore von Werdt e dall’aviatore Pillichody. La missione ha il compito di provedere alla riorganizzazione dell’armata della Columbia coll’applicazione del sistema che meglio si adatta al paese.

(ag) – Luigi Borelli di anni 61, manovale a Veyrier, ebbe l’imprudenza di accendere un sigaro mentre era a letto, provocando un incendio. Malgrado i pronti soccorsi il disgraziato vecchio periva nelle fiamme. Il triste episodio è avvenuto nella notte da martedì a mercoledì. 

Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 15 gennaio 1925 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.

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