Il sapore vintage del piccolo Nicolas

Anche la Francia ha i suoi cine-fumetti, a partire dalle gesta di Asterix e Obelix, nate dai testi di Goscinny e dai disegni di Uderzo. Lo stesso René Goscinny, ma insieme all'illustratore Jean-Jacques Sempé, è l'autore delle strisce (oltre a libri per l'infanzia) dedicate al piccolo Nicolas, un bambino che osserva «dal basso», con curiosità, il mondo degli adulti. Il regista Laurent Tirard ne ha tratto il film Il piccolo Nicolas e i suoi genitori (2009), visto da cinque milioni e mezzo di spettatori. Dato il successo, era quasi inevitabile una seconda puntata, intitolata Le vacanze del piccolo Nicolas (l'omonimo libro è pubblicato in italiano da Donzelli). L'ambientazione anni '60 è filologicamente accurata e Tirard cerca soprattutto di restituire le atmosfere d'epoca. La storia è semplicissima: terminata la scuola, Nicolas va al mare con la mamma casalinga (Valérie Lemercier), il papà travet (Kad Merad) e la bisbetica nonna (Dominique Lavanant, che ha sostituito Bernadette Lafont, scelta per la parte ma morta nel frattempo). La pensione a gestione familiare, i nuovi compagni di giochi, la vita di spiaggia, le chiacchiere degli adulti. Tutto visto attraverso le sguardo infantile di Nicolas, convinto che i genitori lo vogliano far sposare con Isabelle, figlia di un conoscente pure in vacanza lì. Ma la ragazzina gli pare inquietante (somiglia alla Mercoledì della famiglia Addams). Da qui una serie di stratagemmi di Nicolas e dei suoi compagni perché la famiglia di Isabelle faccia le valigie. Si respira aria vintage, già a partire dalle cartoline animate che illustrano i titoli di testa. Sulle vicende dei bambini se ne innesta un'altra che vede protagonisti gli adulti: sulla spiaggia sta girando un film una troupe italiana, con un produttore-regista invadente e chiassoso (un esagitato Luca Zingaretti in versione caricaturale di Fellini), messosi in testa di ingaggiare la mamma di Nicolas come attrice. Un'infilata di gag e scenette umoristiche dalla consistenza di colorate bolle di sapone diverte e restituisce in chi non è più giovane ricordi e nostalgia di un mondo che sembra lontanissimo nel tempo. La regia lavora sulle facce (giuste) dei personaggi, sui colori e i costumi, su un ritmo fumettistico che non cala, ma offre anche citazioni cinematografiche a tutto campo.Le vacanze del piccolo Nicolas, attento e misurato nelle scelte di sapore tutto francese, sbaglia però i toni nelle scene farsesche del film che si sta girando sulla spiaggia, perché la commedia all'italiana in chiave parodistica non c'entra proprio niente.