La grinta di Loredana Bertè conquista il Palacongressi di Lugano

Lo ammetto: è con parecchio scetticismo che mi sono avvicinato al concerto luganese di Loredana Bertè. Vero che all’ultimo Festival di Sanremo aveva fatto centro, altrettanto vero che da un paio d’anni – complici le azzeccate produzioni di Boomdabash e Takagi e Ketra e alcune riuscite apparizioni tv – la quasi settantenne cantante è tornata in auge. Però, un concerto è un’altra cosa: – mi dicevo – sarà davvero in grado di reggere la scena oppure assisteremo all’ennesima «fiera del bollito»?
Dubbi che sono tuttavia stati fugati in pochissimi minuti: sorretta da una «power band» pilotata dal Rambo italiano delle percussioni Ivano Zanotti, la cantante ha regalato all’entusiasta platea un concerto di altissimo livello, in cui la sua inesauribile grinta interpretativa si è mischiata in modo perfetto con un approccio al pubblico dolce, misurato e ricco di ironia. Centoventi minuti di show senza un benché minimo calo di tensione durante i quali ha passato in rassegna i capitoli più interessanti della sua lunga carriera, dalle storiche Il mare d’inverno, Jazz (proposta all’interno di un medley di ispirazione brasilera), Mi manchi, Indocina ai successi più recenti, in massima parte tratti dall’azzeccato disco Liberté con cui si è riconciliata con quella grandi firme d’autore assieme alle quali ha costruito i periodi più felici della sua carriera.

Certo, la sua voce non è più quella di un tempo (sulle note più basse non è mancata quale difficoltà e anche il suo tipico urlo graffiante ogni tanto sfuggiva al controllo), tuttavia, grazie al prezioso sostegno della band e del suo... angelo custode vocale (una sontuosa Aida Cooper, cimentatasi anche in una toccante versione di Quante volte di Mia Martini) la dinamica dello show non solo non ne ha risentito ma, anzi, queste imperfezioni hanno avuto il potere di dare un tocco ancora più rock e intenso a ciascuna canzone. Che Loredana ha accompagnato con brevi introduzioni in cui è emerso il lato più dolce ma anche ironico di una personalità che il passare degli anni e le innumerevoli traversie sembra non aver minimamente scalfito.
La parte conclusiva dello show è stata poi caratterizzata da un costante crescendo, dapprima con Dedicato, Non sono una signora e con una toccante versione di Sei bellissima nella quale ha dato a fondo a tutto il suo sensualissimo furore interpretativo. Poi (nei cosiddetti bis) con una coinvolgente sequenza... caraibica (Tequila e San Miguel, Non ti dico no, E la luna bussò) prima del gran finale di Per i tuoi occhi e In alto mare eseguite con il pubblico ormai in delirio. Bentornata Queen Loredana!
La scaletta del concerto di Lugano
Maledetto Luna Park
Il mare d’inverno
Babilonia
Notti senza luna
Una donna come me
Cosa ti aspetti da me
Messaggio dalla Luna
Medley Jazz
Mi manchi
Davvero
Luna
Quante volte (Aida Cooper)
Io ballo sola
Medley Indocina
Liberté
Anima carbone
Dedicato
Non sono una signora
Sei bellissima
Tequila e San Miguel
Non ti dico no
E la luna bussò
Per i tuoi occhi
In alto mare