Musica

«La lingua italiana va difesa, ecco perché nelle mie canzoni l’ho preferita all’inglese»

Il 21 marzo uscirà Antidoto 21, l’ultimo EP di Massimiliano De Stefanis, in arte Max Deste - Con il cantautore ticinese, docente di italiano alle scuole medie di Castione, abbiamo parlato della sua produzione musicale
Antidoto 21 / © Max Deste
Giacomo Butti
09.03.2021 19:21

Docente di italiano alle scuole medie di Castione, scrittore e direttore del Centro di meditazione Shambhala Ticino, oltre che cantautore. Massimiliano De Stefanis, in arte Max Deste, è un personaggio poliedrico. Nato nel 1973 e attualmente residente a Lumino, nelle scorse settimane ha pubblicato il suo ultimo singolo, Ho fiducia in te, brano che farà parte dell’EP Antidoto 21 la cui uscita è prevista per il 21 marzo. Con lui abbiamo parlato delle recenti e prossime pubblicazioni, tra musica e insegnamento.

L’EP Antidoto 21, che vedrà la luce il prossimo 21 marzo, è stato concepito in un contesto difficile come quello della pandemia. L’arrivo del coronavirus ha influenzato la tua musica?

«Sicuramente sì. Il nome stesso dell’EP, composto da parola e numero, vuole essere una risposta a COVID-19. Questa malattia ha fatto emergere tutta una serie di problematiche, umane, sociali, economiche che caratterizzano non solo questo periodo ma tutto il secolo. Tutta l’umanità sta vivendo un periodo critico, ma da queste difficoltà possiamo rinascere. Antidoto 21 (dove 21 sta ovviamente per 2021, ma anche per ventunesimo secolo) è la mia ricetta per uscire da questa situazione: i cinque brani che lo compongono sono i cinque ingredienti a parer mio indispensabili per ripartire su nuovi binari. Il fatto poi che l’EP sia pubblicato in primavera è un altro rimando al concetto di rinascita».

Qual è la ricetta di Max Deste?

«Amore e accettazione sono i primi due ingredienti. Bisogna poi saper lasciar(si) andare, ‘‘letting go’’, come si dice in inglese. Essere rilassati è un altro elemento importante: dobbiamo vivere con meno stress, senza per forza essere in competizione con tutto e tutti. Il quinto ingrediente, quello dell’ultimo singolo Ho fiducia in te, è l’altruismo, il fatto di aiutarci a vicenda e di fidarci del prossimo».

La meditazione buddhista, che pratichi da decenni, è entrata anche nelle tue canzoni?

«Lo ha fatto, soprattutto modificando il modo in cui concepisco la mia musica e come la scrivo. Tramite le mie canzoni voglio raccontare il presente, me stesso e il mondo che mi circonda. La meditazione è per me una porta di accesso al sacro, alla spiritualità, ma anche un modo per dare senso alle cose e di sentirmi bene fisicamente e mentalmente. Mi permette di apprezzare di più le persone che mi stanno attorno. La sua influenza la sento soprattutto nella fase creativa, quando scrivo le canzoni: mi ispira e mi permette di lavorare con più chiarezza».

Sei anche docente di italiano alle scuole medie. Vedi la musica come un mezzo per educare?

«Da quando mi propongo come cantautore solista (2013, con l’EP Il tuo cigno è morto, ndr), ho sempre cantato in italiano. L’idea alla base è quella di comporre poesie e poi metterle in musica: c’è dunque un lavoro sulla scrittura, sulla parola. Cantare in italiano non è facile. Sotto certi punti di vista sarebbe più conveniente utilizzare l’inglese: avrei ad esempio un bacino d’utenza più ampio. In quanto insegnante di italiano, però, sento di dover difendere il nostro meraviglioso idioma, così bistrattato nelle scuole svizzere a favore dell’inglese. Non sono un purista: mi piace l’idea di contaminazione delle lingue, ma quelle nazionali vanno valorizzate maggiormente, anche in Ticino».

Antidoto 21 / © Max Deste
Antidoto 21 / © Max Deste

I brani contenuti nell’EP Antidoto 21:

1. Antidoto 21 (inedito)

2. Ho fiducia in te

3. Dolce far niente

4. Chiaroscuro

5. Qualcosa di magico