Il caso

«La moglie di Gene Hackman pensava di avere il COVID, aveva cercato su Google i sintomi»

Emergono nuovi dettagli sulla morte del celebre attore e della pianista: secondo le indagini sulle telecamere presenti nella villa, la donna lamentava sintomi influenzali che aveva scambiato per un'infezione da Coronavirus
©Roberto Rosales
Red. Online
16.04.2025 22:30

Settimana dopo settimana, emergono sempre più dettagli sulla tragica fine di Gene Hackman e di Betsy Arakawa. L'attore e la moglie erano stati trovati cadaveri nella loro villa del New Mexico lo scorso febbraio. Dopo pochi giorni dall'inizio delle indagini, era emerso che entrambi erano morti tempo prima del ritrovamento: lui per problemi cardiaci, lei per una grave infezione da hantavirus. Un virus potenzialmente letale trasmesso dai topi.

Ed è proprio relativa a questi animali una delle ultime novità. Come ha riferito ieri il sito TMZ, dalle indagini è stata rilevata la presenza di roditori nei garage e in altri stabili della villa in cui sono stati ritrovati i due corpi. Un'ulteriore conferma delle cause di morte di Arakawa. 

Le novità sul caso, però, non si esauriscono qui. Secondo quanto emerso dai documenti pubblicati dallo sceriffo di Santa Fe – in seguito riportati dall'Associated Press e dal New York Times –, la moglie del celebre attore – deceduta prima di lui –, a pochi giorni dalla morte, ha posto a Google alcune domande. Tra queste, al motore di ricerca ha chiesto «se il Covid potesse causare vertigini o sangue ». Betsy Arawaka, insomma, era convinta di aver contratto un virus molto diverso. Più banale, per certi versi. La pianista, da alcuni giorni, lamentava infatti sintomi simili a quelli dell'influenza. La situazione, però, è degenerata in poco tempo: secondo i risultati dell'autopsia, la donna sarebbe infatti stata colpita da una malattia polmonare, che l'ha portata alla morte.

A dimostrare che la donna aveva effettuato queste ricerche sul suo smartphone, però, non è stata un'analisi della cronologia, bensì un'attenta osservazione dei filmati delle telecamere. Da questi è emerso che il 10 febbraio Arakawa aveva cercato online se i suoi sintomi fossero compatibili a quelli di un'infezione da coronavirus. Il giorno seguente, la moglie di Hackman ha invece inviato una mail alla sua massaggiatrice per annullare un appuntamento. In quella comunicazione spiegava che suo marito, come lei, si era svegliato «con sintomi da influenza o da raffreddore», pur essendo risultato negativo al test per il COVID.

Non è tutto. In un disperato tentativo di trovare una soluzione al malessere, Betsy Arakawa aveva anche ordinato su Amazon delle bombole di ossigeno «come supporto respiratorio». Secondo la polizia, la donna, il 12 febbraio, poco prima del suo decesso, aveva anche telefonato più volte a una clinica sanitaria per ricevere cure mediche. Cure che, tuttavia, non ha mai ricevuto. Secondo i risultati dell'autopsia, sarebbe morta poche ore dopo. Gene Hackman, invece, qualche giorno dopo, il 18 febbraio.