Musica

Le canzoni di Pasqua

Il Natale è lontano in tutti i sensi, ma anche questa festività ha le sue canzoni pop di culto, da Superstar in giù…
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Stefano Olivari
08.04.2023 11:30

Il Natale e le sue canzoni monopolizzano l’immaginario collettivo, sia come attesa sia come ricordo, ma va detto che esistono anche le canzoni di Pasqua. Non soltanto quelle religiose, come è ovvio, ma anche quelle pop. Migliaia sono i brani, ma proprio come per il Natale pochi sono i monumenti indiscutibili, quelli che tutti dovrebbero conoscere. Vediamo quali sono, ricordando che la sintesi fra le due festività è nell’immortale frase di Elio e le Storie Tese: «Christmas with the yours, Easter what you want».

Superstar

La canzone più famosa del musical Jesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che racconta gli ultimi giorni terreni di Cristo dalla inconsueta prospettiva di Giuda. Nei teatri dal 1970, al cinema dal 1973, Superstar come canzone singola è stata spesso utilizzata slegandola dal contesto, addirittura anche come sigla di programmi sportivi. E del resto, a ben vedere, il musical è pasquale a metà, nel senso che si conclude con la crocifissione. A cantare è lo spirito (essendosi lui suicidato) di Giuda, con la voce di Murray Head. Lo schema è quello del traditore che fa domande al tradito, muovendosi fra passato e presente. «Perché sei arrivato sulla terra in un’epoca senza mezzi di comunicazione di massa?», «Sapevi che saresti diventato famoso?», «Maometto e Buddha sono al tuo livello?», e così via. Canzone pasquale ma al confine della blasfemia, con il metro di mezzo secolo fa, di sicuro un’opera che tutti conoscono.

Il testamento di Tito

Molto pasquale è una delle canzoni più famose di Fabrizio De André, contenuta nel suo quarto album di inediti, La buona novella, uscito nel 1970. Il disco del cantautore genovese è basato su una rilettura dei Vangeli apocrifi e in particolare Il Testamento di Tito è incentrato su uno dei ladroni crocifissi a fianco di Gesù, che nel momento dell’agonia gli parla dei Dieci Comandamenti mettendoli in discussione uno per uno. De André, che l’ha sempre ritenuta la sua migliore canzone, ne creò il testo pensando a Blowin’ in the wind di Bob Dylan e soltanto in seguito compose una musica originale insieme a Corrado Castellari. Il senso è che il mondo sarebbe migliore se le leggi fossero scritte da chi non ha il potere, ma Il Testamento di Tito è tutt’altro che anti-religioso, visto come si conclude: «Nel vedere quest'uomo che muore, Madre ho imparato il dolore, nella pietà che non cede al rancore, Madre ho imparato l'amore».

Easter Parade

Una Pasqua decisamente meno religiosa è quella cantata nel film con protagonisti Fred Astaire e Judy Garland, il classico musical degli anni d’oro di Hollywood (siamo nel 1948), in italiano conosciuto come Ti amo senza saperlo. È una storia d’amore e di danza, Cristo e Giuda non vengono nemmeno nominati, ma la Pasqua è importante perché è in occasione della sfilata di Pasqua sulla Quinta Strada, a New York, che i due protagonisti si incontrano ed è sempre nella stessa occasione che un anno dopo si ritrovano. Il brano Easter Parade nella colonna sonora fu scritto dal grande Irving Berlin nel 1917 e dopo essere stato portato al successo da numerosi interpreti (su tutti Bing Crosby) ebbe questa memorabile versione della Garland. Una visione della Pasqua come festività che segna lo scorrere delle nostre vite, senza sovrastrutture.

Scalo a Grado

In uno degli album più importanti di Franco Battiato, L’Arca di Noè, uscito nel 1982, assieme a canzoni come Voglio vederti danzare e Radio Varsavia c’è questo gioiello in cui il musicista siciliano racconta una domenica di Pasqua in tono ironico e con la solita quantità di citazioni, con tanto di frasi in latino: «L'aria carica d'incenso - Alle pareti le stazioni del calvario - Gente fintamente assorta - Che aspettava la redenzione dei peccati - Agnus dei qui tollis peccata mundi miserere - Dona eis requiem - Dona eis requiem». Scalo a Grado non è una canzone antireligiosa, anche se così è stata interpretata da molti, ma contro il modo passivo e triste di vivere le religioni. Da ascoltare a Pasqua se si vuole riflettere.

Judas

In tempi recenti la canzone a tema pasquale decisamente più famosa è quella di Lady Gaga, anche se in realtà questa etichetta è dovuta soprattutto al famoso e costosissimo video, con gli apostoli in giubbotto di pelle e Lady Gaga come Maria Maddalena, che abbraccia Gesù e alla fine viene lapidata. Musicalmente nel filone delle più famose Poker face e Bad romance, Judas è però considerata una delle canzoni più brutte di Lady Gaga e forse deve la sua fama più a questo che alla Pasqua. Nel mirino di conservatori e di varie associazioni cristiane, è stata una delle ultime occasioni in cui l’artista ha provato a essere una specie di Madonna di serie B. Certo lei facendo uscire il brano a Pasqua 2011 sapeva benissimo quale effetto avrebbe creato e del resto dopo 12 anni siamo ancora qui a parlarne.

Easter

Non si può dire che il titolo del terzo album di Patti Smith, contenente la canzone omonima (ma anche la celeberrima Because the Night, scritta con Bruce Springsteen), sia criptico. E del resto quasi tutto il disco, uscito nel 1978, è giocato su riferimenti alla religione, sia nelle sue manifestazioni terrene, come l’autoritarismo, sia a livello più alto: in Easter intesa come canzone si parla infatti anche di battesimo e di sangue di Cristo. Canzone da non confondere con la Easter? (proprio con il punto interrogativo) dei Jefferson Airplane, critica nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche e del Papa. Ben diversi gli obiettivi della Easter (senza punto interrogativo) dei Marillion, nel 1989, evocativa forse di un sentimento di amore universale e della At Easter dei Simple Minds, inno pacifista che ai loro concerti si ascolta spesso. Insomma, la playlist di Pasqua è possibile.