Recensione

A Morcote, in riva al lago

Gli ultimi due secoli del «comune più bello della Svizzera» ripercorsi da Clelia Fedele in un libro, tra testi, commenti e numerose fotografie
Veduta su Morcote. © CdT/Chiara Zocchetti
Sergio Roic
14.01.2021 16:41

Clelia Fedele, l’autrice di In riva al lago – vera e propria cronaca di vita morcotese che si concentra soprattutto sugli ultimi due secoli del «comune più bello della Svizzera» ma che «pesca» anche più in profondo nella sua storia – è una morcotese doc che ha deciso, attraverso testi, commenti e numerose immagini e fotografie d’antan, di dar conto della storia locale, ma ben aperta agli avvenimenti che la circondavano, di una delle comunità più tipiche del Ticino. Ma perché Morcote sarebbe tipica e la sua storia così interessante? È indubbio che il luogo ameno in cui è situato il villaggio, sulla sponda soleggiata di un ramo del Ceresio, ha favorito l’intrecciarsi, a Morcote, di storie di personaggi locali – le famiglie morcotesi sono tutte «tracciate» dall’autrice attraverso racconti, ricordi e aneddoti – con quelle dei visitatori e di coloro che poi decisero di stabilirsi a Morcote in pianta stabile. Tra le principali vie di comunicazione tra il Sottoceneri e la Lombardia prima della costruzione del ponte diga fra Melide e Bissone, Morcote ha fatto crescere e poi sciamare nel mondo personaggi di vaglia e artisti di fama facendo risuonare il nome del villaggio anche in terre lontane. Libro dalle mille immagini e dalle altrettante fonti, soprattutto risalenti ai giornali ticinesi, In riva al lago si legge e si guarda con emozione e partecipazione.

Armando Dadò Editore, 2020; 272 pagine.
Armando Dadò Editore, 2020; 272 pagine.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 45, 2020