Recensione

La vita di Liliana Segre narrata ai giovani

Nel libro «Scegliete sempre la vita» la trascrizione dell’incontro-racconto che la senatrice a vita italiana, superstite dell’Olocausto, ha tenuto all’Università della Svizzera italiana nel 2018
Liliana Segre. © CdT/Archivio
Sergio Roic
18.01.2021 15:22

Liliana Segre è una signora novantenne che, in Italia e fuori, tiene viva la memoria di un’epoca orribile. Liliana, infatti, nel 1943 fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove perse il padre e i nonni paterni. Sopravvissuta all’orrore nazista, Segre, soprattutto nell’ultima parte della sua esistenza, si è battuta con coraggio affinché quella storia di sofferenze e disumanità non venga mai scordata. Il libro Scegliete sempre la vita – La mia storia raccontata ai ragazzi, prefatto da Giulio Cavalli e con un’intervista all’autrice da parte di Bruno Boccaletti, è la testimonianza degli orrori di Auschwitz ma anche della volontà di sopravvivere della tredicenne Liliana e nasce come trascrizione dell’incontro-racconto che la Segre ha tenuto all’Università della Svizzera italiana nel 2018 e al quale hanno assistito centinaia di liceali ticinesi. La testimonianza che Segre perpetua in incontri sempre rinnovati con i giovani affinché la comprensione dell’incomprensibile sia tramandata e fatta propria è diventata la ragion di vita di una donna insignita di vari riconoscimenti e onorificenze per il coraggio, la schiettezza e, appunto, l’amore per la vita, imprescindibile in chi vuol definirsi umano e civile. Amata, riconosciuta e cercata proprio dai giovani, Liliana Segre, anche con questo libro, persiste nel suo impegno.

Edizioni Casagrande, 2020; 80 pagine.
Edizioni Casagrande, 2020; 80 pagine.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 37, 2020

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