La vita segreta di Nathan Fawles

Sulla copertina dell’ultimo romanzo di Guillaume Musso, nella sua versione italiana, campeggiano il nome dell’autore, il titolo del libro, il nome della casa editrice, la collana in cui appare e una dizione, «Best seller», che nel nostro immaginario immediatamente accosta questo thriller a libri magari non profondissimi ma leggibilissimi. E invece, La vita segreta degli scrittori, la storia di Nathan Fawles alle prese col suo passato e i suoi terribili fantasmi, è un romanzo colto, anzi, coltissimo, con una serie di citazioni e di spunti degni del migliore Zafon alle prese con l’ombra del vento. Ma perché, allora, Musso, autore sicuramente best seller, si è lanciato in un’avventura di erudizione letteraria combinata con una storia «all’ultimo respiro»? Forse per dimostrare ai suoi lettori che è capace di fare pure questo? In ogni caso, il risultato, il libro, si legge d’un fiato tra il sole, il mare e le brume dell’immaginaria isola di Beaumont, al largo della costa del Var francese, dove uno scrittore famoso, Nathan Fawles, sconta un esilio volontario. In parecchi cercheranno di carpire il suo segreto, ma il vaso di Pandora che verrà spalancato a seguito di queste ricerche, collegate pure a un orribile omicidio scoperto sull’isola, sarà davvero senza fondo. Nulla è come sembra? Leggete Guillaume Musso e poi cercate di rispondere alla domanda.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 38, 2020