Un amore di Marcel Proust

Alla ricerca del tempo perduto, uno dei romanzi meglio scritti di sempre, si apre, nel suo percorso di sette volumi, con Un amore di Swann, frammento di Dalla parte di Swann. Ragionare sulle fonti concrete dell’ispirazione di Proust sarebbe compito arduo e assieme appassionante, ma come succede sempre nel caso della letteratura, sono le invenzioni di trama e stile, ovvero ciò che di «nuovo» introduce lo scrittore, a fare la differenza rispetto alle fonti. Di ciò è ben conscia Lorenza Foschini, autrice italiana che, nel mettere in scena Il vento attraversa le nostre anime, libro necessario per ogni proustiano che si rispetti, tratteggia lo scambio epistolare-sentimentale tra il giovane Marcel Proust e l’altrettanto giovane musicista Reynaldo Hahn. L’amore omosessuale era, al tramonto dell’Ottocento, fonte di riprovazione sociale e causa di distruzione di carriere, quella di Oscar Wilde, ad esempio. I primi sintomi dell’indole possessiva di Proust si manifestano proprio in questa relazione burrascosa che si tramutò, tuttavia, in un’amicizia lunga una vita. Proust, alla fine, riuscì a completare il suo romanzo-cattedrale; Hahn sciupò il suo talento nel nuovo mondo della musica. Non sono stati i destini diversi ad allontanare i due amici, quanto piuttosto la terribile gelosia di Proust, uno dei pilastri espressivi su cui poi costruì il suo romanzo-monumento.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 11, 2020