Me contro te, i profeti della Generazione Alpha
È il momento della generazione Alpha, la prima costituita totalmente da nati in questo millennio. Una generazione che consuma da poco e quindi soltanto da pochi mesi sta attirando l’interesse di aziende e sondaggisti, in attesa di entrare nel mirino dei politici, ma che ha già la sua idee, la sua musica, i suoi film. Anzi, in Italia e Canton Ticino IL film: uscito lo scorso 19 ottobre, Me Contro Te Il Film – Vacanze in Transilvania. Cosa si può dire di questa generazione sconosciuta, prima che parli con la propria voce?
Figli di...
Gli appartenenti alla Generazione Alpha sono i nati dall’inizio degli anni 10, per convenzione molti indicano il 2012, alla metà di questi anni 20, quando ci si inventerà il nome di un’altra generazione: ma adesso i più vecchi fra i loro esponenti hanno 11 anni e i più giovani, fra chi è in grado di leggere, 6. Per meri motivi biologici sono i figli della Generazione X (nati dal 1965 al 1980) intercettata dal famoso libro di Douglas Coupland e soprattutto dei Millennials (nati dal 1981 al 1996), in entrambi in casi generazioni considerate post-ideologiche: ma del resto chi ha vissuto da adulto o giovane adulto gli anni 70 considera post-ideologico chiunque tranne sé stesso. L’educazione ricevuta dalla Generazione Alpha è quindi molto diversa rispetto a quella ricevuta dai predecessori su questa Terra, senza contare il fatto che almeno nel mondo occidentale (il marketing, che dà queste definizioni, in Africa funziona meno) i suoi esponenti sono soggetti a pressioni enormi visto che sono nati in un periodo di crollo demografico e della fertilità: una rarità già l’essere nati, quindi, figurarsi avere fratelli. Le attenzioni di almeno 6 adulti, i 4 nonni boomer più i genitori, senza contare altre figure magari senza figli del tutto, convergono quindi spesso su un singolo bambino ed è evidente la differenza con il passato. Da cuccioli da educare a divinità indiscutibili, la differenza è notevole.
Sondaggio
Tante indagini di mercato, l’ultima quella di GWI-SeeHer, concordano sugli interessi degli Alpha: matematica, sport, poi in generale tutto ciò che è connesso all’Information Technology. Fra le letture va molto bene la narrativa, meno la saggistica fatta eccezione per un certo tipo di storia romanzata o con tocchi fantasy. Davvero sorprendente, ma soltanto per chi non ha figli Alpha (da non confondersi con i mitologici maschi Alpha), l’atteggiamento verso lo sport che sfata il luogo comune boomeristico sui giovani sedentari. I bambini Alpha amano le attività fisiche molto più di fratelli maggiori e genitori: per loro lo sport, dal calcio al ballo, è quello praticato più dello sport da tifosi da divano o da stadio. Impossibile che un bambino del 2023, ma ormai anche un adulto, stia 90 minuti fermo ad aspettare qualche tiro in porta. Di più: i videogiochi, sportivi e non, sono all’ottavo posto nelle passioni mentre per la Generazione Z erano al quinto. Aumenta anche la percentuale, arrivata oltre il 30%, di chi preferisce parlare con gli amici di persona che al telefono oppure online: in questo senso gli Alpha sono molto simili agli X e poco a Millennials e Z. Certo sono bambini cresciuti in un mondo ipertecnologico e iperconnesso: una ricerca di BNP Paribas ha rilevato che il 62% degli Alpha ha iniziato a usare in maniera autonoma un device tecnologico prima di compiere 5 anni, il 63% di loro usa YouTube e il 53% TikTok, evidentemente con un’iscrizione fatta da altri visto il limnite di 13 anni.
Ragazze
La grande differenza, ricordando che stiamo parlando di Occidente o di quello che le generazioni precedenti definivano tale, è in ogni caso data dalle ragazze: interessate alla tecnologia ma non schiave passive dello smartphone, forse anche perché lo hanno avuto prestissimo. Rispetto a sorelle (molto) maggiori e madri le ragazze Alpha danno per scontato che una donna possa fare qualsiasi lavoro e nemmeno si pongono il problema della scelta, che tanti dibattiti scatenava nei decenni scorsi. Le bambine Alpha, così come i bambini, sono (citiamo di nuovo la ricerca BNP Paribas) al 45% creator più che lurker, in altre parole vogliono avere un rapporto attivo con tecnologia e sociale network. Secondo queste bambine una donna non deve essere costretta a scegliere fra il lavoro e l’amore, proprio come i ragazzi. Con i quali non c’è conflitto né sudditanza, ma convivenza più o meno pacifica con un atteggiamento comunque sempre positivo: il modello insomma dei Me contro Te.
Il film
Come hanno fatto i due youtuber palermitani a diventare le icone della Generazione Alpha, almeno in Italia, con risultati enormi anche al cinema? La storia di Luigi Calagna, classe 1992, e Sofia Scalia, di 5 anni più giovane, parte nel 2014 con il loro canale YouTube in cui parlano dei loro fatti quotidiani in un linguaggio comprensibile ai bambini, dispensando pillole di saggezza su temi non divisivi. Video pieni di positività, ma non proprio comici (in ogni caso è impossibile che un adulto rida), a creare quel clima che i più anziani ricordano con Licia-Cristina D’Avena, e comunque rivolti a un pubblico di giovanissimi. Poi i libri, i giochi, il rapporto con la Disney, le canzoni, fino al botto di Luì e Sofì, tutti infatti li conoscono come Luì e Sofì, al cinema. Ad attirare, soprattutto le bambine, è il fatto che Luì e Sofì siano considerati veri. E in effetti sono una coppia anche nella vita, con un matrimonio che era previsto per la scorsa estate ma non è stato celebrato, scatenando i piccoli fan con le supposizioni più azzardate (e non tutte da bambini).
Dracula
Certo dopo anni di discorsi sui giovani che non vanno più al cinema il loro successo travolgente con i 5 titoli usciti (Le vendetta del signor S, Il mistero della scuola incantata, Persi nel tempo, Missione giungla e Vacanze in Transilvania) dal 2020 a oggi, ha stupito i critici, che accusano di essere per bambini un film per bambini, e il moribondo pubblico di film su coppie in crisi, più o meno di sinistra, che si parlano addosso in una terrazza romana. L’ultimo dei 5 film dei Me contro Te, anche questo diretto dal bravissimo Gianluca Leuzzi, sembra fatto apposta per far venire travasi di bile a registi e attori del cinema italiano, per non dire romano, assistito dallo Stato, dalle Regioni, dalle banche e da imprecisate, spesso imprecisabili, fondazioni. Comunque sia, i Me Contro Te questa volta affrontano nientemeno che Dracula, che nel suo castello appunto in Transilvania tiene il diamante che una banda vuole utilizzare per alimentare il cannone che oscurando il sole poi distruggerà anche il mondo e quindi anche i due temibili fidanzati siciliani. Il tutto condito dai soliti dialoghi leggeri e dalle solite faccette, oltre che da varie canzoni, per piacere sia alle bambine piccole che ridono sia a quelle un po’ più grandi che si appassionano anche alla loro storia privata. Chi vuole capire la Generazione Alpha non può prescindere da Luì e Sofì. In ogni caso è con loro che il mondo dovrà fare presto i conti.