Aristonature

A Sanremo il piangere dei giornalisti fa male al Re. E ai Conti

Tony Effe si è scoperto chierichetto, Fedez il Gatto con gli Stivali: stiamo vivendo un'edizione del Festival in cui le polemiche vengono scientemente evitate, anche dal regolamento e dagli «ordini di scuderia»
Mattia Sacchi
14.02.2025 18:15

È stato definito ovattato, democristiano, il Festival degli abbracci. E, in effetti, è vero. Questa edizione di Sanremo si sta incanalando nei suoi momenti finali senza aver vissuto alcuna reale polemica. Sembra di essere nel periodo natalizio, dove tutti si riscoprono un po’ più buoni. Tony Effe è passato dall’essere il bullo di borgata al figlio che tutte le mamme italiane, a partire dalla sua Annarita, vorrebbero. La sua dichiarazione più eclatante è stato l’annuncio di volersi rimuovere i tatuaggi dalle mani. Fedez si sta mostrando un professionista esemplare, posta stories dei suoi allenamenti mattinieri e, in fondo, con le pupille dilatate ricorda il Gatto con gli stivali di Shrek. Pure al Dopofestival la nota polemista Selvaggia Lucarelli dispensa complimenti a tutti gli artisti, pure alle sue storiche nemesi, evitando scientemente ogni possibile polemica.

Ancora più clamoroso, tra la sala stampa e il pubblico pare essere tornata la pace. Divergenze all’apparenza insanabili, più che quelle tra Lugano e Ambrì Piotta o tra ticinesi e frontalieri. Eppure i cinque favoriti dei giornalisti sono risultati essere gli stessi premiati anche dal televoto. Le discussioni scaturite lo scorso anno per la vittoria di Angelina Mango a discapito di Geolier, o la clamorosa invettiva a tutta la classe giornalistica di Ultimo in sala stampa nel 2019, sembrano essere lontane anni luce. Sembrano, appunto.

Analizzando la situazione, appare chiaro che il «normalizzatore» Carlo Conti abbia proposto un nuovo regolamento nel quale le carte rimarranno scoperte fino all’ultimo. È vero che a ogni serata sono stati annunciati i 5 vincitori, ma non viene detto in che ordine di classifica. E questo fa tutta la differenza del mondo. Francamente, a parte 3-4 brani, la cui piacevolezza ha messo tutti d’accordo, non ce ne sono molti altri che potessero far pensare a uno scandalo al momento della loro esclusione. E, con la serata dei duetti che non inciderà sulla classifica finale, quando avremo i risultati definitivi della 75esima edizione del Festival sarà troppo tardi per poter alimentare polemiche sulle eventuali votazioni di massa da casa o di lavoro di squadra dei giornalisti. La cui incidenza, va sottolineato, è stata comunque notevolmente ridotta rispetto al passato: peraltro è stato pure vietato loro, con toni piuttosto severi, di filmare le reazioni della sala stampa onde evitare scene poco edificanti come gli applausi ironici per la sconfitta de Il Volo nel 2019. Nessuna polemica, appunto. Perché, ricordiamolo, sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al Re. E ai Conti.

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