Il caso

Antonello Venditti si scusa per gli insulti alla spettatrice disabile: «Non sono un mostro»

Il cantautore romano chiarisce che mai si sarebbe permesso di insultare una ragazza disabile, come avvenuto ieri durante il concerto a Barletta: «Ho sbagliato perché nel buio non mi sono accorto di lei»
© Gabriele Putzu
Red. Online
26.08.2024 19:30

«Se ho sbagliato, scusatemi, ma è stato frutto del buio, delle persone e dello stress che uno vive facendo un concerto complicato, raccontando cose non da tutti. Mi metterei a piangere, a una cosa del genere io rispondo con le lacrime, mi dispiace tantissimo, vi abbraccio». Parole, e musica verrebbe da dire, di Antonello Venditti. Parole con le quali il Maestro ha concluso una diretta di circa due minuti su Facebook, organizzata per scusarsi di quanto accaduto ieri sera sul palco del suo concerto nel fossato del castello di Barletta. Ma che cosa è successo, di preciso? Riavvolgiamo il nastro: Venditti, esibitosi davanti a cinquemila spettatori, ha insultato e scimmiottato una spettatrice disabile che stava facendo rumore. Apostrofandola come «str... di m...» e, ancora, ripetendo i suoi versi. Il pubblico, evidentemente, ha reagito. Con tanto di «buuu» e fischi. Vista la situazione, il tecnico personale di palco si è avvicinato a Venditti. Spiegandole che l'oggetto dei suoi insulti, in realtà, era «una ragazza speciale». Il Maestro, però, ha insistito: «Ho capito, è un ragazzo speciale, che però deve imparare l'educazione. Non esistono ragazzi speciali, l'educazione è una cosa».

Possibile? Sì, ma c'è una spiegazione. E l'ha data lo stesso Venditti, oggi in diretta: «Ho sbagliato perché nel buio non mi sono accorto di questa ragazza. Io pensavo che fosse una semplice contestazione politica alla quale io sono abituato. Quindi, ho risposto in maniera molto violenta a questa ragazza della quale poi io sono venuto a conoscenza: si chiama Cinzia, il padre è fantastico, la famiglia fantastica e quindi mi devo scusare. Ma più delle scuse non posso fare. Non me la sento, perché il mio concerto è molto, molto complicato ed è diverso da tutti gli altri. Io dico delle cose molto forti, quindi reagisco a qualcosa di cui nel buio, tra cinquemila persone, uno non può rendersi conto. Quando uno si rende conto, come ho fatto io adesso, fa ammenda, ma ho fatto ammenda subito ieri sera, dopo il concerto».

Quindi, la conclusione: «Sono sconvolto onestamente, perché oltre gli attacchi politici che mi vengono da tutte le parti, arrivano anche attacchi che non mi merito. Tutti sanno quanto voglio bene ai ragazzi speciali e lo possono testimoniare tutti quelli che vengono i miei concerti. Io ci ho sempre tenuto, anzi, a dare un posto migliore a quelli che non possono ambirlo».