Dal Medioevo un elogio al mecenatismo e al fervore
«Sarà l’evento più interessante di quest’edizione delle Settimane musicali di Ascona». Francesco Piemontesi non ha dubbi parlando di Fervore e mecenatismo nell’opera di Johannes Ciconia, il concerto che sabato sera, a partire dalle 19.30, nella chiesa del Collegio Papio di Ascona vedrà all’opera l’ensemble di musica antica Mala Punica, formazione creata nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso dal flautista e musicologo argentino Pedro Memelsdorff all’interno di quello straordinario gremio per la riscoperta e la valorizzazione della musica antica che è la Schola Cantorum di Basilea della quale è stato anche direttore. E non solo perché permetterà di scoprire un autore sconosciuto ai più ma fondamentale nell’evoluzione della musica medievale, ma anche di approcciarsi ad un genere che fatta eccezione per poche rassegne specialistiche (su tutte Cantar di Pietre che da quasi quarant’anni porta avanti in Ticino la riscoperta e la valorizzazione delle sonorità e dei canti di questo periodo storico) trova pochi spazi all’interno delle stagioni di musica «colta».
«Ho scoperto questo ensemble su un disco inviatami da un amico un paio di anni fa», spiega il direttore artistico della kermesse locarnese. «Intitolato Italia gotica conteneva anche alcune composizioni di Ciconia che mi hanno colpito sia per la loro struttura sia per l’esecuzione: una meravigliosa miscela tra la parte strumentale e vocale con un controllo ritmico perfetto su una musica complessa che necessita di grande precisione. A quel punto ho deciso che una proposta di questo tipo meritava uno spazio nelle Settimane, sia per dare più visibilità ad un genere di cui purtroppo si parla poco, sia perché quando abbiamo provato a proporlo (ad esempio quando abbiamo ospitato Jorge Savall) la risposta del pubblico è stata straordinaria. In più il programma che mi hanno proposto i Mala Punica è oltremodo intrigante, trattando di un argomento che, nonostante ci venga presentato con note antiche, è di grande attualità oggi, il mecenatismo. Ovvero il sostegno alla musica (e alle arti in generale) svincolato da aspetti economici, effettuato unicamente affinché gli artisti possano sviluppare la loro creatività e regalare qualcosa di nuovo e di originale. Oggi come allora abbiamo bisogno di questo tipo di sostegno. Senza l’aiuto di chi se ne occupa in modo disinteressato – oggi soprattutto le istituzioni, un tempo illuminati potenti che, nel caso di Ciconia fu la Chiesa cattolica presso la quale il musicista lavorò tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento prima a Roma e poi a Padova – non avremmo un sacco di arte e di musica. E anche noi delle Settimane musicali cercheremo di dare il nostro contributo in tal senso, finanziando la scrittura di un concerto di Beat Furrer che verrà eseguito nell’edizione del prossimo anno, quella dell’ottantesimo: è importante infatti sostenere i compositori di oggi che saranno importantissimi per il futuro. Così come fecero i sostenitori di Ciconia che ci permettono oggi di ascoltare la sua musica».
Musica che, nel concerto di sabato, vedrà cinque cantanti (Barbara Zanichelli e Belen Vaquero, soprano; Marketa Cukrova, mezzosoprano; Gianluca Ferrarini e Raffaele Giordani, tenore) accompagnati da quattro strumentisti (Pedro Memelsdorff, flauto dolce, Helena Zemanova, José Manuel Navarro, viella e Pablo Kornfeld, tastiere) alle prese con un programma ad ampio respiro, che spazia attraverso la produzione del compositore fiammingo, abilissimo nelle sue pagine da un lato ad ingraziarsi i suoi protettori (O Padua sidus preclarum, O felix templum jubila ma anche Albane missa celitus e Ut te per omnes celitum sono delle sperticate lodi nei confronti di chi, sostanzialmente, gli… passava lo stipendio) ma dall’altro a cercare interessanti e originali commistioni tra gli stili in auge all’epoca, dall’Ars nova francese all’Ars subtilior finanche a tecniche compositive allora decisamente controcorrenti.
Il risultato è una musica «le cui linee, nonostante la loro complessità ritmica hanno un carattere molto meditativo», spiega ancora Francesco Piemontesi. «Suoni e canti che ti invogliano alla riflessione ma che hanno pure il potere di regalarti un senso di benessere. Ma anche di caricarti. Non a caso una parte del titolo del programma scelto da Mala Punica è “fervore” e, come testimonia chiaramente uno dei brani in programma, O beatum incendio, ha dei tratti anche passionali, intensi. Insomma, trovo che nella produzione di Ciconia ci sia tutto: passione, fervore (che possono essere mistici ma anche carnali), intensità e meditazione: il tutto racchiuso in un una musica essenziale, pensata fino al minimo dettaglio in cui nulla è fuori posto, neppure una nota». Biglietti per il concerto sul sito www.settimane-musicali.ch. Ricordiamo che l’accesso agli studenti fino ai 26 anni è gratuito.