Francesco Gabbani: «Questo sarà il mio anno, lo dicono i numeri»
![](https://naxos-cdn01.gruppocdt.ch/cdt/stories/2025/02/11/1920x1080/fedfd387-cb1c-409d-9313-ce01077885b6.jpeg)
Due vittorie e un secondo posto. È evidente che le attese sono alte, ogni volta che Francesco Gabbani si presenta sul palco di Sanremo. Per la sua quarta partecipazione il cantautore carrarese ha portato Viva la Vita, una ballad che lui stesso definisce «un instant classic».
«È una canzone spontanea, non l'ho fatta a tavolino - spiega Gabbani al Corriere del Ticino -. Si tratta di una ballad con melodia classica, terzinata, un po' soul come sono le mie origini musicali. È ballabile a mo' di lento».
Viva la Vita è un inno all'esistenza, ma non in modo superficiale. «Anche se il brano sfocia in un facile 'Viva la vita così com'è... viva la vita finché ce n'è', in realtà è un approdo conseguente a un percorso di analisi introspettiva». Un interesse per la riflessione interiore che il bivincitore di Sanremo applica nel quotidiano: «Ormai ovunque vada porto sempre con me un cuscino per fare meditazione, che pratico un paio di volte al giorno. Mi aiuta a rimanere connesso ai veri valori: oggi il senso della vita è ricercato nell'arrivismo, nel materialismo e in sovrastrutture intellettualoidi che quando crollano lasciano illusioni. Accettiamo serenamente di non sapere, come disse Socrate».
Nel testo della canzone si trovano riferimenti alla verità soggettiva: «A volte ti racconti bugie che diventano la tua verità. È uno dei tentativi di darsi un senso: mi racconto che è così, ma in realtà è una bugia. Sono provocazioni gabbaniane in una goffa ricerca del senso dentro meccanismi che ci auto-illudono».
Ma si affrontano anche i rapporti umani, sempre più filtrati dai social: «Il tessuto sociale va di pari passo con l'exploit dei social, valorizza soggettività e individualismo a discapito del prossimo. Ma se questo non sapere viene condiviso con qualcun altro, si trasforma in una accettazione comunque».
Nella serata delle cover duetterà Fiorella Mannoia, arrivata seconda proprio nell'anno della vittoria di Occidentali's Karma di Gabbani con Che sia benedetta, che sembra avere molti punti in comune con Viva la vita. Verrebbe da pensare che sia molto più di una coincidenza... «Ma lo è, davvero! Il brano di Fiorella era stato strepitoso, con una grande profondità. Mi è dispiaciuto che non sia stato recepito nel modo giusto: in un certo senso lo stesso destino della mia Occidentali's Karma».
A proposito di destino, il 2025 segna anche un traguardo speciale: «Esattamente dieci anni fa vincevo Sanremo con Amen. Non sono scaramantico, ma osservo i numeri e il 9 è una costante nella mia vita: sono nato il 9/9, il mio nome ha nove lettere, se sommi 2016 fa 9. Ora siamo nel 2025, che di nuovo fa 9».
E di fatto, facciamo notare, il nome del vincitore sarà decretato il 16 febbraio: la somma dei singoli numeri è 9. «È vero, non ci avevo pensato - commenta sorpreso Gabbani -. Allora questo deve essere davvero il mio anno...».