I molti volti di Salmo stasera in piazza Luini

Maurizio Pisciottu, per i più Salmo, è un personaggio particolare nell’ambiente dello spettacolo contemporaneo; un artista che si esprime in molti modi, estendendo la propria generosa ed esuberante creatività a mondi diversi, mettendoli in comunicazione e ottenendo un totale che è più della somma delle parti. La sua base di partenza, il mondo che lo ha generato è quello dell’hip hop degli anni ’90, quando i compromessi – stilistici, ideologici – erano ancora pochi e il crossover era terreno che ancora scottava dopo i primi esperimenti di contaminazione di fine ’80 e inizio ’90 perlopiù oltreoceano.
Salmo, classe 1984, produce le sue prime rime giovanissimo, appena adolescente, tra il ’97 e il ’98, mostrando subito il talento che lo avrebbe portato a crescere artisticamente lungo i decenni successivi, tra produzioni proprie, collaborazioni di alto livello, incursioni in generi diversi e presenze come «ft.» in molti lavori di colleghi. Ma se c’è una cosa di Salmo che può essere a ragione considerata una caratteristica unificante della sua estroversa e variegata carriera fin qui è proprio il suo eclettismo, sempre evidente nelle scelte artistiche operate lungo l’ultimo quarto di secolo. Accanto all’hip hop infatti, che rappresenta comunque la parte più consistente della sua produzione, l’artista sardo ha sempre frequentato con passione anche gli ambienti rock, metal, hardcore: nel 2009 ha prodotto l’EP Merciful Bullets del gruppo stoner rock Three Pigs’ Trip e a più riprese (2009 e 2011) risale la sua collaborazione con il gruppo hardcore To Ed Gein. Ma, d’altronde, basta ascoltare il suo ultimo lavoro Flop per sentire strumentazione e arrangiamenti che spesso e volentieri sono più rock che hip hop: uno per tutti il brano Criminale che sembra un incrocio tra Hives e Smiths – solo attualizzato come suoni e arrangiamenti. Inoltre, la capacità di trovare ispirazione e generare creatività di Salmo si esplicita anche in altri ambiti dell’arte e dello spettacolo, non «solo» nella musica, visto che a più riprese ha avuto modo di esprimersi come attore sia per produzioni televisive che cinematografiche.
Insomma, con Salmo possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un artista genuinamente poliedrico – per una volta il termine è davvero calzante – dotato di intelligenza e capacità e che non ha timore di mostrarsi anche al di fuori dell’ambiente elettivo, quello del rap, né di proporre una musica che, ben lungi dal rinchiudersi nella propria torre d’avorio, utilizza il cantato in rima come trait d’union fra scelte eterogenee ma mai fini a sé stesse. E forse è proprio qui che risiede la sua unicità: nella distanza che lo separa dall’attuale scena trap/hip hop orientata al commerciale ed al pubblico giovanissimo. Nella maturità implicita nelle sue scelte stilistiche, musicali e anche di immagine. Come non ricordare la sua recente apparizione a Sanremo: vederlo duettare con Shari sulle note di Zucchero o sentirlo cantare (bene) sull’arrangiamento di Diavolo in me è stato sicuramente una rivelazione per chi non lo conosceva o lo aveva scambiato frettolosamente per uno dei soliti ragazzotti da social, tutti tatuaggi e poca (o niente) sostanza musicale. Ma certamente non una sorpresa per chi già lo seguiva da tempo, lungo i suoi lavori solisti – sei dal 2011, quando pubblicò The Island Chainsaw Massacre, passando per Death USB (2012), Midnite (2013), Hellvisback (2016), Playlist (2018) e il più recente, il già citato Flop del 2021 – e le collaborazioni con vari gruppi più o meno rock, per arrivare fino alla sua nuova band hardcore punk Le carie con la quale ha pubblicato una manciata di brani e si è esibito in alcune date live. Anche nelle esibizioni legate al repertorio da solista, incentrate sulla produzione rap, quella più conosciuta che lo ha portato al successo con il grande pubblico con pezzi come Russel Crowe, Mussoleeni, Cabriolet, Kumite, Salmo si presenta sul palco con una band di musicisti e non «solo» con il DJ, dimostrando la predilezione per la musica «suonata» e proponendo al pubblico uno spettacolo sempre di grande spessore. D’altronde proprio la dimensione live è quella che permette di apprezzare appieno le qualità dell’artista sardo, cosa che rende l’appuntamento di stasera a Lugano in piazza Luini (inizio alle 21.30 - biglietti ancora disponibili su www.luganolac.ch) un’occasione da non perdere per apprezzarlo al meglio.