La frase

Il generale Vannacci contro Nemo: «Il mondo al contrario è nauseante»

Il candidato per la Lega alle prossime Europee non ha perso l'occasione per dire la sua su Eurovision
©JESSICA GOW
Red. Online
12.05.2024 17:30

Generale sospeso dell'esercito italiano, candidato per la Lega alle prossime elezioni europee, Roberto Vannacci, anche a questo giro, non ha perso l'occasione per schierarsi contro quello che, sui social, ha definito «mondo al contrario». L'occasione, dicevamo, a questo giro gliel'ha data Nemo Mettler, artista svizzero di 24 anni fresco vincitore di Eurovision. Vannacci, sui social, ha commentato così il trionfo dell'elvetico, la prima persona non-binaria ad aggiudicarsi la prestigiosa competizione canora: «Il mondo al contrario è sempre più nauseante».

Il termine non binario, sintetizzando al massimo, indica il non riconoscersi strettamente né nel genere maschile né tantomeno in quello femminile. In inglese, queste persone si riferiscono a sé stesse con i pronomi they/them (loro/essi). E ancora: possono identificarsi sia come uomo sia come donna, ma anche nel mezzo o completamente al di fuori di queste categorie. Oltre a Nemo, nella competizione era presente anche l'irlandese Bambie Thug come persona non-binaria.

«Questa vittoria mi rende estremamente orgoglioso, non per me ma per un'intera comunità» ha detto non a caso Nemo, a caldo, dopo il successo. «Per persone che hanno bisogno di essere ascoltate e capite. Abbiamo bisogno di più empatia e ascolto». Per un Paese come la Svizzera, «avere un titolo che incorpora la non-binarietà non è cosa da poco» ha aggiunto Nemo, sottolineando che attualmente nella Confederazione non esiste un terzo pronome ufficiale e chiedendo una migliore rappresentazione della comunità non-binaria in politica.

Sul palco, Nemo ha voluto portare una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, la bandiera non-binaria. E sulla questione non ha risparmiato qualche critica al festival: «La bandiera non-binaria? Gli organizzatori mi avevano vietato di portarla sul palco, ma l'ho fatto lo stesso». Una trasgressione sulla quale è stato chiuso un occhio. Non altrettanto, però, per i fan che hanno provato a portare in sala la stessa bandiera, scortati fuori dalla sicurezza. «Si tratta di un chiaro doppio standard. Ho rotto il trofeo, ma può essere riparato. Forse anche l'Eurovision Song Contest ha bisogno di qualche riparazione, di tanto in tanto». 

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