Musica

Il pubblico di Taylor Swift

La popstar si esibirà anche a Zurigo e Milano: ma chi sono i suoi fan?
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Stefano Olivari
01.05.2024 06:00

Di Taylor Swift si pensa di sapere tutto, come sarebbe logico per la popstar più conosciuta del pianeta. The Tortured Poets Department, il suo ultimo album, ha ugualmente aggiunto qualcosa alla conoscenza di una donna la cui importanza politica negli Stati Uniti è enorme e il cui imminente tour europeo è già un trionfo annunciato. Fra le tante date da segnarsi quella di martedì 9 luglio al Letzigrund di Zurigo e le due di Milano, a San Siro, sabato 13 e lunedì 15 luglio. Ma qual è il pubblico di Taylor Swift?

Gli «Swifties»

Gli ascoltatori e i fan di Taylor Swift prima di tutto sono tanti, nel mondo circa 540 milioni con varie gradazioni di intensità. The Tortured Poets Department, uscito il 19 aprile, ha battuto ogni record di streaming nei suoi primi giorni di uscita, stando a quanto comunicato da Amazon e Apple. E la prima canzone dell’album, Fortnight, è stata la canzone più ascoltata in un singolo giorno nell’intera storia di Spotify. Non una sorpresa visto che nel 2023, quando ancora il suo undicesimo album non era uscito, è stata comunque l’artista con più streaming: 26,1 miliardi (ripetiamo, miliardi) in 365 giorni. Un recente sondaggio, riportato da Forbes, ha dato come risultato che il 53% degli statunitensi maggiorenni ascolta le canzoni di Taylor Swift e che ben il 16% del totale si dichiara grande fan dell’artista, quindi di far parte di quelli definiti «Swifties», una fanbase ricettiva e a volte acritica (molte canzoni di The Tortured Poets Department sono simili fra di loro) che permette ad ogni disco della Swift di battere i record precedenti. Ed infatti le cose che stiamo scrivendo per l’ultimo album, anzi doppio album se consideriamo bonus e tracce aggiuntive, le avremmo potute scrivere pari pari per Midnights, il suo lavoro del 2022.

In maggioranza bianchi

La composizione del pubblico di Taylor Swift aiuta a capire come mai un suo semplice messaggio sui social network potrebbe influenzare le prossime presidenziali americane, nonostante Biden e Trump per età possano essere suoi nonni. La sua fanbase è composta al 74% da bianchi, al 13% da afroamericani, al 9% da asiatici, con percentuali minime per altri gruppi etnici. In altre parole, i bianchi che negli USA sono il 60% della popolazione ascoltano la Swift in maniera più che proporzionale, così come gli asiatici che sono il 6%. Quanto agli afroamericani, il 13% di Swifties rappresenta perfettamente la loro importanza sul totale della popolazione. Ascoltano pochissimo la Swift invece i latinos, cioè il 19% degli abitanti degli Stati Uniti, per motivi che con lei hanno poco a che vedere: semplicemente negli Stati Uniti la musica latina viaggia su circuiti suoi, con un pubblico che raramente ascolta altro.

Più democratici

Raramente le sue canzoni sono politiche, se non per cause sociali o LGBTQ+, e per un tipo di femminismo che negli anni Novanta si sarebbe definito ‘Girl power’, quindi è notevole il fatto che il suo pubblico sia politicamente schierato: il 55% degli Swifties vota democratico, il 23 repubblicano ed il resto è indeciso, quando non indifferente. Fatti due conti, negli USA ci sono 22,7 milioni di Swifties democratici e 9,5 di Swifties repubblicani, ma al di là della fanbase è clamoroso che più di 130 milioni di americani tengano in conto ciò che la Swift dice e non dice. Da sottolineare che lei, trentacinquenne, è tutt’altro che una cantante per giovanissimi: il 45% dei suoi fan può essere definito Millennial, il 21% Generazione X ed il 23% Boomer. Nella sostanza solo l’11% di chi davvero ascolta Taylor Swift ha 26 anni o meno. Meglio distribuito il sesso: 48% di maschi e 52% di femmine, una sorpresa visto che la Swift veniva dalla critica considerata una cantante per ragazze bianche, con poca probabilità di conquistare altri pubblici. Il sospetto è che molte di queste ragazze, a questo punto anche ragazzi, siano cresciute insieme a lei (Millennial).

Dal country al pop

La particolarità di Taylor Swift è quella di avere mantenuto ed addirittura aumentato i suoi fan nel corso degli anni nonostante i suoi tanti cambiamenti, personali e musicali: la ragazza che faceva country e si definiva country si è gradualmente spostata verso un pop più raffinato e pieno di contaminazioni, anche se ovviamente i fan pur comprando e scaricando le canzoni del presente amano di più quelle del passato. La maggioranza degli Swifties ritiene 1989, uscito nel 2014, il suo miglior album (non era già più country, comunque), seguito da Fearless, che è del 2008 (suo secondo in assoluto). In ogni caso il suo patrimonio aumenta al ritmo di 150 milioni di dollari l’anno ed ha ormai raggiunto gli 1,2 miliardi. Ma anche in questo caso più del quanto è interessante il come: la Swift, che è anche sempre stata autrice di ciò che canta, ha incassato in carriera circa 200 milioni dalle piattaforme di streaming, e 370, secondo Bloomberg, dai concerti, cifra che alla fine del 2024, a Eras Tour concluso, sfonderà il tetto dei 500. Notevole è che in quest’epoca di musica liquida la Swift abbia incassato 80 milioni di royalty dalle vendite di dischi fisici, che nel suo caso costituiscono un mondo a parte da tante che sono le edizioni speciali per fan e maniaci.

Negli USA, in Europa...

Se negli Stati Uniti la Swift è un fenomeno politico e sociale, nel Vecchio Continente è un fenomeno pop puro, che fa notizia per la sua musica e la sua vita privata, con vivisezionamento dei suoi testi (nel fresco imgonnagetyouback ci sono chiari riferimenti a Fernando Alonso), spesso sul confine della revenge song, e osservazione dei suoi fidanzati, ultimo in ordine cronologico il campione di football Travis Kelce, e delle sue amiche VIP, da Emma Stone a Selena Gomez a Cara Delevigne. Commercialmente il risultato è quasi lo stesso, visto che i biglietti per la parte europea del tour sono di fatto già esauriti da mesi: in fondo a chi la andrà a vedere a Zurigo e Milano poco importa del suo sostegno a Biden. Fra l’altro in Europa il country delle sue origini non ha quelle connotazioni politiche che ha negli USA e quindi anche la sua evoluzione musicale non è vista come un tradimento ma semplicemente come qualcosa di nuovo. Di sicuro il personaggio sta prendendo il sopravvento sulla cantante, ma in fondo è sempre stato così per tutti.

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