Israele ammesso all'Eurovision con «Hurricane»
Israele è stato ammesso alla prossima edizione dell'Eurovision Song Contest a Malmö (Svezia), dove la cantante Eden Golan eseguirà la canzone Hurricane. Lo ha reso noto l'ente israeliano per le trasmissioni Kan secondo cui oggi è giunta la conferma definitiva degli organizzatori della European Broadcasting Union (Ebu).
«Hanno esaminato il testo ed hanno ascoltato l'esecuzione», ha precisato Kan. In precedenza era stata invece scartata la canzone October Rain, trovata inadatta mentre prosegue la guerra a Gaza. Nella vicenda è intervenuto il capo dello Stato Isaac Herzog che ha persuaso Kan a presentare un'altra canzone.
La 68. edizione dell'Eurovision Song Contest si terrà dal 7 all'11 maggio.
La polemica sul contenuto della canzone israeliana si è trascinata per settimane dopo che da più parti in Europa era stato trovato inopportuno il titolo della canzone scelta in origine, October Rain, alla luce della guerra in corso a Gaza divampata appunto ad ottobre. A nulla sono valse le spiegazioni di Kan che la canzone, affidata alla giovane Eden Golan (un'artista nata in Israele, poi trasferitasi in Russia per diversi anni, e quindi rientrata in patria), non aveva alcuna connotazione politica, e si limitava ad esprimere sentimenti melanconici.
Di fronte alla situazione di stallo è intervenuto il capo dello Stato Isaac Herzog che ha consigliato a Kan di chiedere agli autori della prima canzone di elaborare un testo diverso, mantenendo la melodia originale. È nata così Hurricane: una canzone che nessuno in Israele ha ancora sentito (sarà presentata domenica) ma che in apparenza riguarda una giovane donna che emerge da una crisi personale.
La settimana scorsa Herzog ha affermato che l'Eurovision Song Contest «non è solo una competizione di carattere canoro, ma ha anche un significato politico» per Israele. Le sue parole sono giunte dopo contestazioni clamorose di Israele a fine febbraio alla cerimonia di premiazione del Festival cinematografico di Berlino, e con la diffusione di una petizione anti-israeliana alla Biennale di Venezia.
«Mentre i nostri odiatori cercano di sospingerci e di boicottare Israele in ogni forum - ha osservato Herzog - noi dobbiamo fare sentire la nostra voce con orgoglio, a testa alta, e sventolare la nostra bandiera». Una cosa è certa: dopo queste traversie a Malmö la cantante israeliana polarizzerà l'attenzione dei media. Chi la conosce assicura che «anche se di aspetto gracile, Eden ha grinta da vendere» .