Joost Klein squalificato dalla finale di Eurovision dopo le minacce
(Aggiornato) Joost Klein potrà prendere parte alla finale di Eurovision, questa sera a Malmö? È la domanda delle domande, nell'ambito del concorso canoro. E la risposta, giunta pochi minuti fa, è no. L'artista olandese è stato squalificato dall'organizzatrice del concorso, l'Unione europea di radiodiffusione, nota semplicemente come UER o EBU. Visto quanto successo, e ci arriveremo, «non sarebbe opportuno che Joost gareggiasse ora» ha fatto sapere l'UER.
Ma che cosa è successo, appunto, di preciso, e perché mai il rappresentante dei Paesi Bassi salterà l'ultimo atto? Proviamo a riavvolgere il nastro. Innanzitutto, ieri Joost Klein non ha partecipato alle prove generali in vista, appunto, della finalissima. L'UER, in serata, ha affermato semplicemente che l'esclusione dalle prove era legata all'apertura di un'indagine nei confronti dell'artista olandese. Oggi, la polizia svedese ha confermato non solo l'apertura dell'indagine ma, altresì, di aver interrogato Joost Klein venerdì sera. Il motivo? Minacce a un dipendente di Eurovision. Anzi, a una dipendente secondo quanto appreso. L'episodio sarebbe avvenuto all'interno della Malmö Arena, giovedì, mentre la natura delle minacce non è stata (ancora) resa nota mentre scriviamo queste righe. C'era anche chi, fra gli altri, aveva ipotizzato che Joost Klein avesse avuto un alterco con la delegazione israeliana. «La polizia ha preso tutte le misure investigative necessarie e ha interrogato l'accusato, la denunciante e anche i testimoni» si legge nella nota diffusa dalla polizia svedese.
L'iter legale, ora, potrebbe richiedere settimane. E questo nonostante sia stata avviata una procedura rapida, con il caso che arriverà più o meno per direttissima al pubblico ministero. Detto ciò, era chiaro sin da subito che la vicenda avrebbe ripercussioni sulla partecipazione di Joost Klein alla finale di Eurovision. Stamattina, al riguardo, si è tenuta una riunione cui hanno partecipato Frederieke Leeflang, la presidente di NPO, la società di radiotelevisione pubblica olandese, il canale AvroTros che trasmette l'evento nei Paesi Bassi e i vertici dell'UER. NPO si è affrettata a spiegare che la visita di Leeflang a Malmö era già prevista e non era legata all'incidente che ha visto coinvolto Joost Klein. «Ma anche questo aspetto è stato trattato» ha fatto sapere un portavoce di NPO.
La canzone di Klein, Europapa, era considerata una delle favorite per la vittoria finale quest'anno. È dedicata ai genitori di Joost, che morirono quando lui era ancora un bambino. Klein aveva promesso loro che, un giorno, avrebbe partecipato all'Eurovision. Il suo sogno, tuttavia, deve fermarsi a poche ore dalla finalissima. Rammaricata, l'emittente olandese AvroTros via social (per il momento) si è limitata a dire che il provvedimento è sproporzionato e di essere scioccata dalla decisione.
L'UER, dal canto suo, nel comunicare quanto deciso ha chiarito, altresì, che Joost Klein non ha avuto alcun alterco con la delegazione israeliana, come riportato da alcuni media. «Vorremmo chiarire che, contrariamente a quanto riportato dai media e alle speculazioni sui social network, questo incidente non ha coinvolto nessun altro artista o membro della delegazione». Questa, invece, la conclusione della nota: «Manteniamo una politica di tolleranza zero nei confronti di comportamenti inappropriati durante il nostro evento e ci impegniamo a garantire un ambiente di lavoro sicuro a tutto il personale del concorso. Alla luce di ciò, il comportamento di Joost Klein nei confronti di un membro del team è considerato una violazione delle regole di Eurovision».