Lo spirito di Last Christmas degli Wham!, quarant'anni dopo
In Last Christmas da 40 anni c’è tutto. Il Natale, ovviamente, visto che George Michael la pensò fin da subito come canzone per le feste. L’amicizia, più ancora dell’amore, sintetizzata anche dal celeberrimo video girato a Saas-Fee. Gli anni Ottanta, del cui spirito gli Wham! rimangono gli interpreti insuperabili avendo raggiunto il successo nel 1981 per poi sciogliersi nel giugno del 1986. Per questi e per altri motivi il 3 dicembre 1984 è stato il primo di tanti Natali per milioni di persone.
Calcio
Molte delle canzoni degli Wham!, su tutte Careless Whisper, sono nate lentamente, in maniera faticosa, dopo un numero enorme di tentativi e prove partendo da un’idea grezza o da pezzi di altre canzoni. Così scrivevano agli inizi George Michael e Andrew Ridgeley, per sempre George e Andrew, così avrebbe scritto George nella parte finale dell’era Wham! e da solista. In questo senso Last Christmas è un’eccezione perché nacque nell’autunno del 1983 a casa dei genitori di George, dove ancora lui viveva perché nonostante lo status di popstar non aveva ancora guadagnato una sterlina per via di un contratto capestro. Grande appassionato di calcio Andrew, tifoso del QPR, più tiepido George che simpatizzava per il Tottenham, erano sul divano a vedere una partita di calcio (quasi certamente Manchester United-Tottenham, che però era un venerdì sera mentre Andrew nella sua recente autobiografia ricorda che fosse domenica: ma all’epoca in Inghilterra nessuno giocava di domenica), quando George scattò in piedi e corse in camera sua, lasciando lì Andrew e il padre a guardare la televisione. In pochi minuti scrisse l’introduzione e la melodia di Last Christmas, che il giorno dopo avrebbe poi definito in ogni dettaglio. I legami fra il calcio e questa canzone fanno venire i brividi: George Michael è morto a Natale 2016, a soli 53 anni, e il giorno dopo durante Manchester United-Tottenham tutto l’Old Trafford intonò Last Christmas senza che la cosa fosse stata prevista o in qualche modo organizzata. Magie delle opere assolute.
Saas-Fee
Se la storia di Last Christmas è un sottogenere della storia degli Wham!, la storia del video girato a Saas-Fee, all’epoca senza trattino, è un sottogenere di Last Christmas che ogni 3 dicembre si arricchisce di aneddoti, dettagli, ricordi chissà perché tenuti nel cassetto per tanto tempo. Se per anni tutto è sembrato genuino, con il tempo la situazione è cambiata e così nel 2024 chi visiterà la località del Vallese potrà vivere diverse esperienze a tema: una mostra dedicata agli Wham! (apertura il 6 dicembre), una baita dedicata soltanto al karaoke a base di Last Christmas, un tour guidato nei luoghi degli Wham!, dal Grand Hote Walliserhof alla funivia Felskinn, oggi ovviamente più moderna ma con una cabina resa vintage per il quarantennale: da ricordare che l’addetto alla funivia, Charly Schmidt, altro personaggio del video amatissimo dai fan, non aveva la minima idea di chi fossero quei due ragazzi e avrebbe visto il video per caso soltanto una decina di anni dopo. Saas-Fee poi chiuderà le celebrazioni con una superfesta a tema Wham! il 21 dicembre e tanto altro. Da ricordare che il video fu girato pochi giorni prima dell’uscita del disco, il 21 novembre, in una Saas-Fee già innevata sul serio in cui gli Wham! si presentarono vestiti come a Londra, George addirittura in mocassini.
Senso
Da 40 anni i fan discutono del vero significato del video girato da Andy Morahan, regista cinematografico che a un certo punto si specializzò in video di cantanti e gruppi famosissimi (OMD, Pet Shop Boys, Cindy Lauper, a-ha e Spandau Ballet, solo per fermarsi ai suoi lavori degli anni Ottanta). Un inno alla spensieratezza o la rappresentazione del travaglio interiore di George? Che l’anno prima a Ibiza aveva fatto il suo coming out con Andrew, durante le riprese del video di Club Tropicana effettuate al Pike’s Club, ma che ancora teneva nascosta la sua omosessualità al pubblico: un po’ per motivi commerciali, su consiglio dei discografici, e un po’ perché lui stesso era disorientato e stava tentando, parole sue, di essere bisessuale. Il ricordo del Natale precedente e della promessa d’amore con la ragazza che nel video sta con Andrew è, secondo questa interpretazione, un po’ un ricordo del vecchio George, che tenta di reprimere la sua natura. Psicoanalisi da bar, che scompare di fronte all’anima anniottantesca di Last Christmas e del video, con l’arrivo di George sulla sua Jeep nera CJ-7 che per una certa generazione è un po’ come quello di Jerry Calà sulla Innocenti Mini Turbo De Tomaso in Vacanze di Natale.
Band Aid
George Michael era un grande appassionato del Natale, al punto che organizzava sempre grandi feste per gli amici, con regali studiatissimi. Ne era così appassionato che in quel 1984 si fece coinvolgere nel progetto Band Aid, il supergruppo creato da Bob Geldof e da Midge Ure, per raccogliere fondi in favore dei bambini dell’Etiopia. Geldof scrisse il testo, Ure la musica, poi misero insieme in pochi giorni il meglio del pop britannico dell’epoca: Tony Hadley, Phil Collins, Sting, Simon LeBon, Bono e appunto George Michael, che cantò nel punto forse più significativo. Come significativo è che tutta la registrazione di Do They Know It’s Christmas? sia stata fatta il 25 novembre 1984 a Londra, poche ore dopo il ritorno degli Wham! dalla Svizzera. Più tardi George avrebbe confessato il suo disagio per aver collaborato a una canzone che era un successo mondiale sicuro e che avrebbe impedito alla sua Last Christmas di conquistare il primo posto nelle classifiche: l’intervista è anche nel documentario Wham!, del 2023, uno dei più apprezzati su Netflix. George aveva ragione, perché la canzone di Band Aid fu prima e la loro soltanto seconda. Più volte sarebbe rientrata al vertice delle classifiche in dicembre, ma soltanto nel 2020 sarebbe riuscita a diventare numero uno nel Regno Unito, con George già morto da quattro anni.