La polemica

Paolo Meneguzzi attacca J-Ax: «Io credo negli ideali, tu nelle canne»

Vero e proprio «dissing» fra il ticinese e il rapper italiano, che a sua volta aveva risposto per le rime a una prima provocazione
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
24.07.2023 19:18

Estate. Tempo di polemiche. E bollori fra artisti. Dopo il dissing Salmo-Luchè, un vero e proprio dissing dei poveri, la nuova rissa via social coinvolge il ticinese Paolo Meneguzzi e J-Ax. Il motivo? Una dichiarazione dello stesso Meneguzzi, che in un'intervista ha apertamente criticato il pop italiano e, nello specifico, Disco Paradise, uno dei tormentoni estivi firmato da Fedez, lo stesso J-Ax e Annalisa.

«L’estate pop 2023 è deprimente, il medium pop mi pare svilito» le parole dell’artista svizzero. E ancora: «Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette».

La risposta di J-Ax, per forza di cose, non si è fatta attendere. È arrivata via stories di Instagram,  con tanto di screenshot dell’intervista di Meneguzzi e commento: «Eh, sei sicuro che TU, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano».

Il rapper degli Articolo 31 ha poi rincarato la dose: «Non c’è niente di più triste dei cantanti falliti che danno la colpa al “pubblico che oggi non capisce più un c***o”. A tutti capita di fare canzoni che non “connettono” col mercato, con la moda o con i gusti delle nuove generazioni. Se quando succede vi ritrovate con in mano un pugno di mosche vuol dire che non avete una fan base che vi supporta anche nei momenti in cui non siete mainstream. Significa che avete fatto musica superficiale che non è entrata nel cuore della gente ma solo nelle orecchie, per poi uscirne dopo una stagione». J-Ax si riferiva in particolare a un altro momento dell’intervista di Meneguzzi, nella quale il ticinese parlava di Miami, album del 2010 a cui il cantante è rimasto molto legato.

Le parole di J-Ax, di nuovo, hanno solleticato le dita di Meneguzzi. Il quale, invece di scrivere un brano, si è chinato sullo smartphone per scrivere un post infuocato. Indirizzato, ancora, al rapper italiano. 

«Caro J-Ax, ma chi verrebbe dietro a te (voi) se non seguissi il sistema che hai sempre criticato?» si legge. «Fai il portavoce che il sistema è marcio, che rinneghi Sanremo, The Voice e poi fai le pubblicità del “panettone”. Parli di papponi ma fai il pappone che sta attaccato ai ragazzini per non cadere nell’oblio che probabilmente tanto ti spaventa e per fare i fighi ci urlate ancora “legalizzala”. Ma anche basta».

E ancora: «Io ho una scuola artistica, produco film, dischi di ragazzi e ho una famiglia. Questa è la mia musica. Non ho il successo di prima? Pazienza… Io credo negli ideali e tu nelle canne. Io ero una realtà pop in America Latina nel 1996 (Tiziano credo avesse 16 anni...). Faccio un plauso alla tua ignoranza che si allinea a quello che proponete e a quella di molti superficiali che fuori dall’Italia non sanno andarci. Perché ti ricordo che a qualche chilometro dalla frontiera italiana tu musicalmente non sei nessuno. Ma torniamo a Disco Paradise targata 2023, canzone che poteva uscire anche nel 1974! Fate i duri con i tatuaggi dei dragoni e mi cantate le bolle di sapone? Non lo trovate un po’ trash e un testo un tanto non credibile per l’età che avete? C’è proprio bisogno di dire ‘alza il finestrino’ e scomodare… Battisti? Non sapete cantare, ma gridate, parlate e storpiate linguaggi nel microfono con volgarità, parolacce e messaggi nelle canzoni veramente discutibili o incomprensibili! Ripeto, ce n’è veramente bisogno? Il pop è una cosa seria. Si cerca di creare un’identità, un suono collegato a un’emozione, la perfezione della melodia e del mix, dei testi. Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare a un’arte e soprattutto c’è un’ imprescindibile etica nei messaggi. Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio? A me pare solo che il messaggio sia “dai facciamo soldi”! Creiamo un sistema costruendo standard di scarsa qualità, perché è più facile; perché la qualità è molto più difficile da sostenere. Forse la qualità te la sei dimenticata o perché meglio attaccarsi al treno del trash o di chi ha i follower? Attento… non ho parlato di fan, ma di follower».

Quindi, la firma: «Con il cuore, Pablo». Con il cuore e tanta vena polemica, aggiungeremmo.