Sanremo 2025 tocca... Ferro
Chi saranno i 24 partecipanti al Festival di Sanremo 2025? Manca ormai poco a lunedì 2 dicembre, quando al Tg1 delle 13.30 Carlo Conti darà l’annuncio più atteso dell’anno della musica italiana, più ancora di quello del vincitore di Sanremo stesso. Qualche dubbio ancora c’è, qualche colpo a sorpresa ancora è possibile, ma secondo gli addetti ai lavori (e soprattutto ai livori) i giochi sono già praticamente fatti. Vediamo quindi di slalomeggiare fra certezze, mezze verità e autocandidature.
Tiziano Ferro
Fin da quando il suo ritorno a Sanremo, dopo il positivo triennio 2015-2016-2017, è stato ufficiale, Carlo Conti ha provato a dare la sua impronta al Festival. In concreto significa meno rapper e trapper, meno giovani-giovani (che infatti saranno confinati nell’apposita sezione, che fa il suo ritorno), più personaggi noti al grande pubblico, che non significa però bolliti anche se molti sperano che Sanremo diventi un po’ come I migliori anni. E il nome numero uno, prima ancora di ascoltare la sua canzone, è sempre stato Tiziano Ferro. Un big che a Sanremo non deve niente, visto che c’è stato 4 volte come ospite (2006, 2007, 2015 e 2017, quindi due volte con Conti) e una come ospite fisso, nel 2020, anno primo dell’era Amadeus. Un big, ma anche un uomo in un momento complicato della sua vita privata e musicale, desideroso del rilancio che soltanto il palco dell’Ariston ormai può dare. Fra l’altro la nuova manager di Ferro, Paola Zukar, è una grande sostenitrice della partecipazione al Festival in gara, senza la paura della classifica e in generale del giudizio degli altri che Ferro ha sempre avuto. Fra l’altro il meccanismo di voto con due terzi dei votanti (i giornalisti e le radio, tutte più o meno legate a case discografiche) facilmente controllabili, anche senza fare illazioni sul televoto, rende facile «proteggere» il grande nome in gara.
Le donne
Il sogno di Conti è quello di avere in gara donne mediaticamente forti, già con una storia, non limitarsi a replicare Amici di Maria De Filippi. Trasmissione da cui peraltro è uscita la campionessa in carica, Angelina Mango, e tanti altri che a Sanremo hanno fatto grandi cose. Come Annalisa, che in tanti vedono come co-conduttrice o come ospite fissa. In tanti ma non lei, che con una canzone forte (ma lo era anche la Sinceramente dell’anno scorso) tornerebbe per l’ennesima volta in gara.
La toscanità di Conti non si concretizzerà soltanto nell’avere sul palco dell’Ariston gli inevitabili Panariello e Pieraccioni, nei vari intermezzi, ma anche nel convincere finalmente Gianna Nannini a entrare nell’arena? Grande dubbio di lei, che di sicuro non si è autocandidata. Nessun dubbio invece sulla presenza di Elodie, che ha disperatamente bisogno del traino di Sanremo per non fallire nell’anno che la dovrebbe consacrare come Beyoncé italiana (tutto è in proporzione, ovviamente) con il concerto a San Siro, il disco nuovo, e tutto il resto. Chi pensa che Conti punti a rifare I migliori anni, con cantanti in zona 80 (anni), si sbaglia, perché avrebbe già i «sì» di Rose Villain, per la verità fortissima più sui media che nelle canzoni, Madame, Noemi (album in uscita nel 2025), Clara, Francesca Michielin e Gaia (anche per lei disco importante in uscita l’anno prossimo), protagonista dell’ultima estate con Sesso e Samba. Pare sia piaciuta la canzone di Anna, di sicuro qualche omaggio ai tempi che furono ci sarà ma nelle giuste proporzioni: Marcella andrebbe di corsa ma non ha una canzone, così come Fiorella Mannoia che invece ce l’ha.
Gli uomini
Dietro a Tiziano Ferro i candidati uomini sono tanti. La quota nostalgia dovrebbe essere rispettata con la convocazione di Gianni Morandi, che vorrebbe dire anche un altro big inter-generazionale come Jovanotti: come autore, anche se è chiaro che Conti lo vorrebbe anche in altra veste. Di sicuro sarà molto forte la classe media o medio-alta: Tommaso Paradiso (disco in uscita), Brunori SAS, Gabbani che con Conti ha un eccellente rapporto, Achille Lauro ormai personaggio televisivo che prescinde dalla canzone (comunque anche lui con album in rampa di lancio), Raf, i Coma_Cose che dopo il matrimonio sono sempre più Al Bano e Romina 2.0. A proposito di Al Bano, la sua autocandidatura è una delle più forti, ma al momento Conti è freddo e se proprio deve giocarsi un altro nome sanremese lo farà con l’amico Zarrillo. Certo Al Bano con Romina lo prenderebbe al volo e glielo ha anche fatto capire…
Mentre stiamo scrivendo queste righe, Tananai continua a dire «no», quindi il cast è abbastanza scoperto sul lato giovani. Quasi certa la presenza di Matteo Bocelli, sognando un duetto con il padre nella sera delle cover, il vero problema del 2025 è trovare rapper adatti al palco dell’Ariston e al nuovo corso. Il nome più caldo è Olly, che fin da inizio carriera ha flirtato con il mainstream ed è perfettamente inserito nel sistema dei featuring che sta alla base della discografia attuale, o per lo meno delle classifiche. In generale molti tirano Conti per la giacca, ognuno ha il suo consiglio non disinteressato, è possibile che la ragione di stato lo porti a non rispettare il mite di 24 che si è autoimposto ma lui farà di tutto per far durare le serate un’ora in meno rispetto a quelle dell’era Amadeus.
E gli ospiti
Guardando ai picchi di ascolto del recente passato, si intuisce quanto contino gli ospiti. Carlo Conti li vorrebbe quasi tutti legati alla musica, quindi non l’attore monologante o il caso umano che per mezzora sequestra l’attenzione del pubblico. Come per i cantanti in gara molto dipenderà dagli album in uscita, in modo da poter usare gran parte del budget per gli ospiti stranieri, ai quali Conti tiene molto più di Amadeus. Fra questi big ospiti a costo zero, portati dalle case discografiche per lanciare i loro prodotti 2025, obbligatorio citare Laura Pausini, Ultimo, i Pinguini Tattici Nucleari, Mengoni, Irama e Arisa.
Aggiungiamo Zucchero, il cui album (di cover) è appena uscito ma che è amico personale di Conti. Per motivi diversi tutti sono freddi sulla gara, ma una passerella senza rischi davanti a 15 milioni di telespettatori non dispiace. E gli stranieri? Inutile sparare a caso, visto che in questo caso le trattative si concludono anche pochi giorni prima del Festival. Se le condizioni di salute gli permetteranno di stare in piedi, un saluto a Pippo Baudo è scontato e tutti siamo già commossi.