Concerti

Ultimo, un cantautore classico che piace ai giovanissimi

L’artista romano ha chiuso con una coinvolgente esibizione acustica un Connection Festival che ha definitivamente sdoganato nei grandi eventi una nuova generazione di artisti in grado di rinnovare il pop italiano
Niccolò Moriconi, in arte Ultimo (26 anni), sul palco del Connection Festival. © Ti-Press, Samuel Golay
Federica Rossi
21.06.2022 06:00

Non c’era il pienone fatto registrare sabato da Blanco ma c’erano comunque migliaia di spettatori anche domenica sera in piazza Grande a Locarno per il concerto conclusivo del Connection Festival affidato a Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, esibitosi in una inusuale ma affascinante dimensione acustica. Un concerto che ha messo la parola fine ad una kermesse particolarmente riuscita, sia per quanto riguarda l’affluenza di pubblico ma soprattutto dal punto di vista artistico. La terza edizione del Connection Festival si è infatti distaccata nettamente sia dal suo passato sia da tutte le grandi proposte festivaliere del periodo pre-pandemico, avendo puntato tutto su una categoria di giovanissimi artisti (età media ventidue anni) che in precedenza, almeno nelle grandi occasioni, era sempre stata soffocata dai grandi e inossidabili «vecchi» della canzone italiana e che ora è ormai pronta a prendersi definitivamente la scena, sostenuta da pubblico altrettanto giovane che, secondo gli organizzatori, «sente una grande necessità di partecipare a questi eventi e di divertirsi», dopo il lungo lockdown pandemico. Una voglia di musica e di divertimento che, purtroppo, talora sfocia in qualche eccesso, come è accaduto sabato durante la trepidante attesa per il concerto di Blanco che, complice la canicola, ha costretto gli organizzatori ad intervenire più volte per calmare situazioni fin troppo... calde. Intoppi questi che comunque non hanno inciso né sull’andamento del festival né su quanto ha mostrato, ossia che il nuovo pop italiano è finalmente cresciuto e in grado di soddisfare la maggior parte degli interessi musicali di un pubblico dei concerti sempre più giovane e pronto a farsi coinvolgere dall’emozione della musica e a ripartire a pieno regime con una vita finalmente normale.

Tornando al concerto di Ultimo, va sottolineato come il cantautore romano abbia scelto di presentarsi al pubblico locarnese in una veste non certo propria per un artista della sua età, ossia accompagnato unicamente dal pianoforte cui ha aggiunto, per alcune canzoni, un violino e un violoncello. Una formula quasi cameristica, retaggio sicuramente della sua formazione (l’artista ha studiato pianoforte e composizione al celebre Conservatorio Santa Cecilia di Roma) e che ha avuto il pregio di dare al suo repertorio un tocco particolare, in bilico tra il cantautorato più tradizionale e la musica classica. Artista introverso sul palco, che non ama coreografie eccessive e che preferisce mettere al centro delle sue esibizioni la musica e i testi delle sue canzoni, Ultimo in questa versione «acustica» è riuscito dunque a far risaltare lo spessore delle sue composizioni e, soprattutto, una vocalità contraddistinta da una grande profondità in grado di generare un forte impatto emozionale. Spaziando tra brani quali Il ballo delle incertezze, Peter Pan (Vuoi volare con me?), I tuoi particolari Niccolò Moriconi ha offerto un’esibizione dai lineamenti dolci e carica di forte sentimento. Tra gli altri brani eseguiti si segnalano Ti dedico il silenzio, Pianeti e, dopo un breve interludio classico, la conclusiva Sogni appesi. A sostenere questa sua performance intimistica un pubblico entusiasta e partecipe, che ha cantato senza sosta tutte le canzoni a testimonianza di un grande affetto nei confronti di questo artista che, a dispetto della sua ancor giovane età, è ormai pronto a raccogliere, attualizzandola, la lezione di quella scuola cantautorale romana della quale è il più degno e Ultimo erede.