L'evento

Una lunga passeggiata sonora tra le tante culture del mondo

Il Grin Festival animerà Roveredo dal 5 al 7 luglio con un ricco programma di concerti, spettacoli teatrali, incontri e molto altro ancora
Mattia Darni
03.07.2024 19:30

Celebrare la bellezza delle culture e delle tradizioni del mondo attraverso quel linguaggio universale in grado di unire le persone che è la musica: è questo l’obiettivo del Grin Festival, in programma a Roveredo da venerdì 5 a domenica 7 luglio.

Cuore pulsante della manifestazione è appunto la musica. Nella tre giorni della rassegna si esibiranno artisti internazionali che porteranno in Mesolcina le melodie dei loro Paesi. Antti Paalanen dalla Finlandia, Sonora Mazurèn dalla Colombia, Sutari dalla Polonia, Assurd dall'Italia, Danûk dal Kurdistan, Fulu Miziki dal Congo e Buzz’ Ayaz da Cipro sono solo alcuni dei nomi che guideranno il pubblico in un viaggio sonoro attraverso terre lontane alla scoperta di sonorità diverse e affascinanti. «Nella scelta degli artisti cerchiamo sempre di mantenere un equilibrio tra Africa, Sudamerica, Asia ed Europa» esordisce il direttore artistico del Grin Festival Nico Fibbioli. «Lo stesso ragionamento lo facciamo con i generi cercando di dare uguale spazio alla musica più prettamente destinata all’ascolto e a quella più indicata per il ballo. Vogliamo poi che i musicisti che ingaggiamo siano validi e abbiano un certo peso».

Siamo un'alternativa alla proposta artistica delle altre rassegne che si svolgono nella Svizzera italiana
Nico Fibbioli, direttore artistico Grin Festival

Molti sono gli artisti internazionali. Non mancheranno tuttavia anche quelli di casa nostra. «Il festival ha sempre anche un’anima svizzera», precisa Fibbioli. «Quest’anno, in particolare, avremo Mireille Benche che porterà canzoni tradizionali dal Ticino e dalla Francia. Ospiteremo poi il progetto Addio Lugano bella – il cui nome fa riferimento al celebre brano di Pietro Gori – che presenterà una ricerca sulla musica anarchica di fine Ottocento e inizio Novecento creata in Ticino dagli esuli italiani».

Se tra gli obiettivi del festival c’è la promozione della pluralità, anche la scelta del genere proposto, la world music, si inserisce in un discorso di diversità e complementarità. «Generi musicali come pop, rock o metal sono già ben rappresentati in molti eventi nella Svizzera italiana, quello che intendiamo fare noi è proporre un’alternativa» chiarisce il nostro interlocutore.

Non solo musica

Oltre alla musica, nel ricco programma del Grin Festival c’è spazio anche per altre forme di espressione culturale. A cominciare dal teatro con spettacoli che vanno dal tradizionale al moderno passando per le esibizioni di artisti di strada. Numerosi anche gli incontri, i workshop e i dibattiti che sapranno soddisfare la curiosità di chiunque. Durante la tre giorni della rassegna sarà poi possibile visitare «Maternità», un’esposizione di dipinti della pittrice ucraina Aleksandra Ostapova. Anche i più piccoli, infine, troveranno il loro spazio al Grin Festival grazie a un programma pensato per coinvolgerli ed educarli attraverso il gioco e l'intrattenimento: laboratori creativi, spettacoli di marionette, narrazione di fiabe e giochi tradizionali faranno volare la loro fantasia.

Il ricco programma è frutto dell’alacre lavoro portato avanti dagli organizzatori del festival con passione ed entusiasmo. Entusiasmo che non verrà smorzano nemmeno in caso di cattivo tempo. «Proprio per evitare di dover annullare una o più serate a causa della pioggia, tutti gli spazi della manifestazione sono completamente al coperto» illustra Fibbioli. «Questo accorgimento ci permette non solo di fronteggiare eventuali precipitazioni, ma anche i raggi del sole. Il programma delle giornate di sabato e domenica prevede infatti eventi sia il mattino, sia il pomeriggio e stare tutto il tempo sotto il sole non è il massimo. Le tensostrutture che abbiamo montato sono poi aperte ai lati permettendo così la circolazione dell’aria».

Un raggio di luce nelle tenebre

In questi giorni, a far parlare della Mesolcina è però stato un altro evento, dalla connotazione molto più tragica. Facciamo ovviamente riferimento al nubifragio che ha colpito Lostallo, in primis la frazione di Sorte, provocando morte e ingenti danni materiali. «Quanto accaduto ci ha toccato profondamente», dice il nostro interlocutore.

Dal punto di vista organizzativo, quanto successo a Lostallo non ha però influito sul Grin Festival. «Siamo stati contattati da diverse persone che volevano sapere se la manifestazione si sarebbe tenuta comunque. Le abbiamo rassicurate e abbiamo spiegato loro che, anche dal punto di vista viario, la situazione è sotto controllo».

Nonostante quanto accaduto, si va quindi avanti. «Abbiamo deciso di non annullare la manifestazione perché ci sembra giusto portare qualcosa di bello in una regione profondamente colpita dal maltempo. Se poi l’edizione 2024 dovesse rivelarsi positiva, l’idea è devolvere parte degli incassi in favore della causa» conclude Nico Fibbioli.

Programma dettagliato e biglietti qui.