Cent'anni fa

Non discutere mai animatamente quando si viaggia su un treno...

Le notizie del 30 novembre 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
30.11.2024 06:00

La Nota
Nel fervore di una discussione un po’ nervosetta un individuo è stato buttato giù dal treno. Morale: non discutere nel treno in corsa. Le migliori discussioni avvengono di solito fra gente che pensa la stessa cosa; ci si infervora, si accumulano i mah!, i le pare?, i precisamente, quello che volevo dir io, giusto, giusto. Si urla magari in coro contro gli avversari assenti e quindi comodissimi perchè non ribattono, non danno torto, non si mostrano testardi, non pigliano cappello per una parola un po’ contorta; insomma, si discute con vero piacere perchè si è sempre d’accordo. Ma se si deve discutere con gente che la pensa diversamente, che vede bianco ove noi vediamo nero, allora è un guaio, perchè si sa dove si incomincia e non si sa dove si va a finire, magari giù dal treno.

Due che discutono sembrano le ruote di una ferrovia; corrono, corrono sui binari, fanno un gran rumore, tentano di soverchiarsi nel baccano ma non riescono mai ad incontrarsi neppure per sbaglio.

C’è della gente che prende la discussione con una certa calma; è già convinta che l’avversario ha torto; discute per compiacenza o con la vaga speranza di convincerlo, ma non ha una malattia se l’avversario, dopo un paio d’ore di discussione, conclude dicendo: «Beh, Lei può avere ragione ma io resto del mio parere». C’è invece della gente che prende la discussione come una partita di boxe a condizioni gravi, in cui l’avversario deve essere finito a pugni; gente che considera una offesa personale atroce, meritevole di chissà quale punizione, il fatto che uno abbia a pensarla in modo diverso del proprio, e non contento di avere una opinione propria, si permette anche di sostenerla.

Con questa gente la discussione va, in generale, per le spicce; esposizione tranquilla delle rispettive opinioni, poi, subito, assalto frontale, fuoco tambureggiante sull’avversario. Con questa gente che, quando impianta una discussione pone davanti all’avversario dilemma «O tu mi dai ragione o io ti rompo la testa», il semplice buon senso consiglia di dar senz’altro ragione, così come si fa nei manicomi o nelle osterie quando c’è un ubriaco che discute.

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