Note sugli svizzeri emigrati in Canada
Cronaca Cantonale
Un ginnasio a Pollegio
Facendo la cronaca delle ultime sedute granconsigliari, e specialmente là dove, confermandosi a Biasca il diritto di possedere una scuola tecnica inferiore, alcuni deputati di sinistra riservavano a tale diritto più ampio sviluppo per una completa scuola tecnico-letteraria di cinque anni, dicevamo che ciò era fatto principalmente nella preoccupazione di far intervenire lo Stato là dove si stava per fondare un ginnasio privato. La previsione è confermata; ecco difatti che cosa scrive la «Cronaca Ticinese»: «Lo storico Seminario vescovile di Santa Maria di Pollegio – già chiuso da alcuni anni – sta per essere riattato ed abbellito e quindi riaperto col prossimo anno scolastico 1923-1924 come “Collegio maschile” per allievi che intendono dedicarsi agli studi secondari. L’Istituto sarà diretto dai Canonici Insegnanti della insigne Abbazia di S. Maurizio nel Vallese, e si apre coll’approvazione e raccomandazione di S. E. Monsignor Vescovo Amministratore Apostolico del Cantone Ticino».
Gli svizzeri al Canadà
A quanto sembra non tutti gli svizzeri, ed in modo particolare i ticinesi, si trovano a loro agio nel lontano Canadà e già due ticinesi sono stati imbarcati per il ritorno in patria, non avendo potuto trovare lavoro causa la nessuna pratica delle faccende agricole. Nel 1921 12.837 svizzeri si erano stabiliti nel Canadà; il 71 per cento della nostra colonia parlava la lingua tedesca, il 28 p. c. il francese e solamente il 0,4 p. c. la lingua italiana. Il cantone più rappresentato, sempre due anni or sono, era quello di Berna, seguito da Zurigo, Friborgo, Vaud, Argovia, San Gallo, Vallese, Lucerna, Basilea, Neuchâtel, Grigioni ecc. La maggior parte dei nostri compatrioti colà emigrati sono contadini (il 50 per cento), impiegati d’albergo (il 16 p. c.), commercianti (il 14 p. c.), impiegati ed operai (8 p. c.). Sarà bene che prima di partire i nostri giovani abbiano ad assicurarsi un posto, possibilmente presso altri svizzeri da tempo domiciliati. Soffriranno meno la lontananza della patria e, quello che maggiormente importa, non si esporranno ad un viaggio inutile e ad inutili spese.
Manifestazioni italo-francesi a Marsiglia
Marsiglia, 19 ag (Havas) – La nave da guerra «Vespucci», vapore dell’accademia reale, è arrivata questa mattina alle 8,15 nel porto di Marsiglia. La presenza della «Vespucci» a Marsiglia darà occasione a feste franco-italiane alle quali parteciperà anche l’ambasciatore italiano a Parigi.
Marsiglia, 19 ag (Havas) – Il comandante della nave da guerra «Vespucci» ed i suoi ufficiali hanno scambiato delle visite col prefetto, col presidente della città, col comandante del XVI corpo d’armata, l’ammiraglio Fatou. Parole cordiali hanno sottolineato il carattere amichevole delle relazioni franco-italiane. L’ambasciatore d’Italia si è recato a bordo della nave italiana.